Starring:

James Taylor as the Driver

Dennis Wilson as the Mechanic

Laurie Bird as the Girl

Warren Oates as GTO

Dei quattro l'unico attore professionista è Warren Oates, infatti James Taylor ha 22 anni e fa il cantautore, Dennis Wilson (R.I.P.) ne ha 26 e suona la batteria dei Beach Boys, Laurie Bird appena 17 e va a scuola per diventare una brava fotografa.

Monte Hellman nel 1971 è praticamente uno sconosciuto in patria. Cinque anni prima aveva girato due film, entrambi dei complessi western metafisici con un giovane Jack Nicholson, considerati troppo strani per essere distribuiti negli USA ma già diventati un culto in Francia.

E' un road movie atipico per quei tempi: i protagonisti non "si muovono" per protesta o per affermare la propria libertà individuale contro il sistema, le autorità arroganti, la società benpensante ("mica siete degli hippies"chiede un cliente di un bar ai due capelloni che restano a guardarsi perplessi) . E' solo un vuoto esistenziale che porta il Pilota e il Meccanico a girovagare sulla Route 66 a bordo di una Chevrolet del ‘55 abbondantemente truccata per partecipare a corse automobilistiche sia ufficiali che clandestine. Non hanno una meta precisa, magari forse andare in Ohio perché c'è un negozio che vende ricambi a buon prezzo. I loro dialoghi sono scarni e improntati esclusivamente sul carburatore da sistemare, la potenza del motore , le auto da sfidare. Sono definiti dai propri ruoli, il Pilota non permette che il Meccanico guidi la macchina e a sua volta non la tocca per ripararla. Quando sulla loro auto salirà la Ragazza, una vagabonda appena sbarcata da un'altra, la accoglieranno senza una parola. Anche lei è confinata nel suo ruolo di "femmina", al punto che quando tenterà di condurre l'auto ammetterà, e farà vedere, di sapere fare ben altro. Al loro opposto GTO è invece uno sbruffone di mezza età che gira su una sportiva Pontiac GTO gialla. Agli autostoppisti che raccatta lungo la strada racconta logorroicamente ogni volta una storia diversa della sua vita costruita invece sugli spezzoni di quelle degli altri: giocatore di dadi, collaudatore di auto, reduce dal Vietnam.

L'incontro-scontro sulla strada tra i due ragazzi e GTO sembra dare uno slancio vitale al rispettivo stanco girovagare: una sfida a chi arriva per primo a Washington DC con in palio le auto. Ma anche questo si rivela un obiettivo fittizio destinato lentamente a sfumare e verso il quale tutti perdono interesse fermandosi alle stazioni di servizio, aiutandosi a riparare le macchine, spartendosi la Ragazza che entra ed esce nella vita ora dell'uno e poi dell'altro, ascoltando le loro vuote promesse di una vacanza sulle spiagge di Miami o di metter su casa (uno stanco GTO che perde la sua baldanza confessando di impazzire se non metterà radici da qualche parte). Alla fine li lascerà tutti e tre per andarsene con un giovane motociclista allo stesso modo usato all'inizio del film: salendo sulla moto senza dire una parola.

Il film è destinato a ripiegare su se stesso a non evolversi, a finire con una gara proprio come con una gara era iniziato: i fotogrammi rallentano, la pellicola sembra bruciarsi lasciando in stand-by l'azione allo stesso modo dell'esistenza del Pilota e del Meccanico.

La strada di Hellmann è una lunghissima Route 66 desertificata e scarnificata, ora nel sole cocente e poi sotto la pioggia torrenziale, proprio per far risaltare il nulla assoluto delle vite dei personaggi che l'attraversano, è l'ennesimo atto di accusa alla società americana priva di quegli impulsi e spinte emozionali che valgono la pena di essere vissuti fino in fondo.

P.S.: alcune ragioni per amare "Strada a doppia corsia" (Dal discorso del regista Richard Linklater al film Festival di Austin nel marzo 2000):

Perché è il più puro Road Movie mai fatto.

Perché sembra un film di auto diretto da un regista francese della nouvelle vague.

Perché James Taylor dà l'impressione di un rifugiato da un film di Robert Bresson.

Perché una volta c'era un Dio in terra chiamato Warren Oates

Perché c'è una continua diatriba tra chi è la protagonista di questo film, qualcuno dice la Chevrolet del '55, qualcun' altro la Pontiac GTO.

Perché ha il finale cinematograficamente più puro nella storia del cinema.

Perché Warren Oates indossa un golfino di cashmere differente per ogni occasione, e perché come al solito ha le bottiglie di liquori nel cofano dell'auto.

Perché, cosa rara a questo mondo, è un film completamente onesto.

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