In un periodo di (giusta) riscoperta del Moz (inter)nazionale val la pena riscoltare quello che è il suo migliore lavoro solista: Your Arsenal.
Questo è l'album dello scandalo. Morrissey fu accusato di razzismo per la canzone "National Front Disco" e per l'esibizione live in cui cantò avvolto nella bandiera britannica (in un'epoca in cui la bandiera era ancora simbolo di destra) dietro a gigantografie di skinheads. In precedenza c'era già stata "Bengali in Platforms" dal primo album solista di Morrissey che aveva dato adito ai primi sospetti.
Credo che ciò che deluse maggiormente fu il fatto che ciò rappresentò un tradimento rispetto all'immagine e ai valori promossi fino a quel momento dagli Smiths. Gli Smiths rappresentarono la vendetta degli strambi, degli anormali, dei rifiuti della società e sopratutto liberarono il rock dall'egemonia machista fornendo un'alternativa anche rispetto al travestitismo allora in auge.
Quella di Morrissey era un sessualità ambigua, "malata", i suoi riferimenti letterari portarono ad una fusione originalissima tra cultura popolare e mondo intellettuale. L'infatuazione di Moz di questo periodo per i personaggi truci, skinheads, hooligans, etc sembrò giustamente un passo indietro e un tradimento.

Ormai la polemica è lontana. La possiamo chiudere dicendo che il Moz non è certamente razzista ma è stato certamente stupido. Non si gioca più o meno ambiguamente con l'immaginario più retrogrado della destra fascista.
Prendiamo "National Front Disco". Il testo è appunto ambiguo, ma ciò non toglie che la canzone è dannatamente riuscita, insieme ritmata e lirica come quando Morrissey è al suo meglio, come quasi ai tempi degli Smiths.

In effetti è l'album solista che più si avvicina al sound degli Smiths: ruvido, denso oscillante tra intense ballate (ottima "We'll Let You Know" che tratta degli hooligans con tanto di cori da stadio magistralmente inseriti all'interno della canzone prima dell'accelerazione finale) e canzoni rock ("Your'e Gonna Need Someone On Your Side" e "Glamorous Glue", le prime due canzoni che segnano un inizio scoppiettante del lavoro). Ma poi è un album vario, si va da "Certain People I Know" (con i suoi spunti cabarettistici che mi ricordano il Bowie di "Kooks" in "Hunky Dory") al "divertissement" di "You're The One For Me Fatty" fino a "We Hate It When Our Friends Become Successful", tipica eppur di buona fattura.

Forse cala leggermente nel finale ma Your Arsenal è decisamente un lavoro da avere per ogni persona interessata allo straordinario personaggio/icona che è Morrissey.

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