Il gotico statunitense che vi propongo oggi non proviene dalla assolata California, patria del death rock americano (Christian Death, Red Temple Spirits, Faith and The Muse, Mephisto Walz, London After Midnight, Strange Boutique, Switchblade Symphony, e tanti altri), ma dalla Grande Mela.

Si tratta di un duo che fa coppia sia nella band che nella vita di tutti i giorni: Eric e Lisa Hammer, ossia i Mors Syphilitica.

Nonostante il nome non particolarmente invitante, la musica dei Mors Syphilitica è davvero ben strutturata e si inserisce perfettamente nel filone ethereal gothic americano che unisce il gotico orchestrale, una forte caratterizzazione dream pop ed elementi della musica folk e celtica.
Eric e Lisa assomigliano un pò al Johnny Depp ed alla Cristina Ricci di "Sleepy Hollow", colorito pallido, sguardo tenebroso, corpi sottili e sensuali.

La loro musica non è altro che la loro trasposizione fisica: atmosfere tenebrose e sensuali, canto ipnotico (la voce di Lisa è sicuramente una delle più belle del genere), percussioni appena accennate, chitarre psichedeliche e basso tipicamente death rock rendono l'opera dei Mors Syphilitica un perfetto antidoto per raffreddare qualsiasi bollente spirito.

Insomma, sicuramente non è un buon viatico per far diventare più piccanti le vostre serate, ma è indubbiamente quello che ci vuole per chi, come me, ogni tanto soffre di quella leggera forma di masochismo psicologico tipica di coloro a cui piace talvolta crogiolarsi nel fascino del proprio pessimismo.

L'album, forse, più completo della loro trilogia è "Primrose", anno domini 1998.

L'immagine che si trova sul retro dell'album è il simbolo dello stesso e rende appieno l'idea di quello che vi si trova all'interno, ossia un mezzo busto femminile nudo e marmoreo i cui seni sono nascosti dai petali di due rose di color rosso sangue.

Un romanticismo oscuro, una sensualità minacciosa, un vampiro donna, ecco cos'è Primrose.

Il disco si mantiene sempre su alti livelli di gotiche sensazioni e trova, forse, i suoi momenti migliori in "Ungrateful Girl" e la sua danza ossessiva, nell'etnica ballata che dà il nome all'opera, nella rivisitazione decadente di un classico della tradizione americana, ossia "Johnny Has Gone For a Soldier", nel silenzio di "Silently There" e nella cadenzata "The Lying".

In conclusione, "Primrose" è un po' come casa mia, rende più fredde le giornate invernali, ma farà diventare più fresco e sopportabile il caldo estivo. 

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