Che bello a volte potersi rilassare. Magari stendersi su un divano o sul letto e mettere un disco che non sia eccessivo. Non il solito rock o il solito metal. A volte si può ascoltare anche un bel disco di canzoni calme, non necessariamente dolci, ma dotate di un'atmosfera rilassante. E questo disco le crea in toto.
Una raccolta molto elaborata delle ballad dei Mr. Big, alcune delle quali registrate in una nuova versione con Ritchie Kotzen. Potrebbe sembrare un disco senz'anima, senza passione o mordente, ma ha un suo valore enorme, sebbene le canzoni siano tutte delle super hit. Il disco contine anche due nuovi bellissimi brani, scritti per la pubblicazione di questo "best of ballads": parlo di "Where are they now" e "I'll leave it up to you".
La prima è un brano abbastanza rock dalla melodia accattivante, la seconda è forse il brano che meravigliosamente rappresenta il disco: Martin butta l'anima nella canzone, che è quanto di più bello i Mr. Big abbiano mai scritto. Il disco si apre in modo folgorante così. E non è poco, per niente.
Accantonati i due inediti comincia il "best of": "Had Enough" è la prima ballad scritta dal gruppo, emozionante. E si continua con "Promise her the moon" e "Just take my heart", remixate in una nuova versione. Meno computerizzate ma molto più "live", queste due nuove versioni potrebbero deludere al primo ascolto, ma rappresentano dei punti di forza del disco: remixare canzoni di tale successo può essere un rischio, ma il risultato ottenuto è pregevolissimo.
Si prosegue con "Superfantastic", ballata acustica melodica e quasi divertente. "You don't have to be strong" è una b-side. Si sente alla voce il buon Kotzen duettare con Martin in una canzone rilassante come non mai. Si torna in territori Gilbertiani con "Anything for you". Malinconica, desolante, stupenda questa canzone in un crescendo non solo ritmico ma emotivo. Mentre cadiamo nella piacevole mielosità di "Wild world", cover di Cat Stevens, la parata acustica continua con l'allegra "Ain't seen a love like that". Bellissima e basta questo a descrivere il tutto.
Il ritmo più incalzante di "Dancin right into the flame" ci riporta in territori più rockeggianti ed è un piacevole risveglio. Mentre la lenta cadenza di "The chain" ci riporta al relax sonoro che permea tutto l'album. Emoziona ancora "Goin' where the wind blows" mentre fa sognare la dolce "If that's what it takes". Non poteva mancare infine "To be with you", la consacrazione commerciale di questo grande gruppo. Chiude definitivamente la splendida versione live di "my new religion". Aspettavo con ansia di recensire questo insieme di ballatone. Il termine ballad non inganni: c'è tanto professionismo e tantissimo talento in queste canzoni che rimarrete stupiti. Ogni nota, ogni passaggio, ogni singola parola è messa nel suo preciso posto.
Per chi ama un disco che sappia emozionare senza fronzoli o inutili artifici troppo tecnici, questo "Deep Cuts" è il disco lo accontenterà. Per Tutti.
Elenco e tracce
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