Partiamo dal presupposto che se musicisti come James Labrie, Wehrkamp, Cadden-James e Gardner si incontrano, anzi, si rincontrano il risultato non puo' non essere che accattivante. Così nasce il secondo progetto parallelo della "voce" dei Dream Theater, il secondo Mullmuzzler che supera notevolmente le aspettative se diamo un ascolto anche al suo predecessore.
Passione e sentimento affiorano man mano che si prosegue con l'ascolto dei brani e James non manca di farci apprezzare la sua voce e le sue doti canore. "Afterlife" apre l'album con dolce melodia e con il secondo brano, "Venice Burning" si entra nel vivo, grazie ad una parte ritmica di tutto rispetto che rende il brano decisamente vivace ed accattivante, tipico brano prog. In "Confronting The Devil", "Falling" James da prova di notevole maturità vocale lasciandosi andare a tecnicismi di tutto rispetto. Il quarto brano rasserena l'atmosfera: è una ballata molto raffinata e malinconica, gradevole e semplice, ma non banale.
"Stranger" è uno dei brani simbolo dell'album, con le sue indubbie influenze pinkfloydiane. L'incalzare della batteria e della tastiera rendono il brano movimentato e aggressivo. "Simple Man" torna a rasserenare l'atmosfera prima di lasciare spazio ad una cruda e cupa "Save Me".
"Believe" è dolce, è disillusa, è semplicemente il sogno, il viaggio, il sentimento allo stato puro. Una melodia da brividi, da ricordi, da speranze. Quando si dice che la musica è emozione questo brano ne è la rappresentazione più emblematica. Una ballata di passione. "Close your eyes and begin to relax".
"Listening" continuerà a rilassarvi, prima di dare spazio all'ultimo brano, alla geniale "Tell Me", imprevedibile, che chiude un album davvero imperdibile per i fan di Labrie e del progressive in generale. Un gradino sopra il suo predecessore "Keep Into Yourself", più raffinato, più ricercato, più passionale.
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