Ci voleva la Black Widow per scoprire questi misteriosi Mythology, un gruppo proveniente dalla Svizzera tedesca i cui membri si nascondono sotto enigmatici pseudonimi. Tutto, dal nome alla grafica fino al concept, basato sul libro di Italo CalvinoIl castello dei destini incrociati”, rimanda ad un’iconografia cara al progressive oscuro anni ’70. E in effetti, ascoltando questo “The Castle Of Crossed Destinies”, le impressioni vengono confermate dalla musica. Troviamo 3 mini suite di circa 10 minuti: la prima è la title-track che mette in mostra le concitate qualita dei Mythology in cui le chitarre “doom” sono in grande evidenza. La voce è però debole e troppo forzata anche se l’interpretazione compensa in parte questi limiti. La seconda traccia “Missed Chances” è un’altra lunga composizione (forse la più ispirata di questo lavoro): troviamo ancora riff duri ed incisivi della chitarra elettrica ma anche momenti più pacati e jazzati con un sax alla Van Der Graaf Generator in evidenza. Dopo le brevi “The Moon” e “The Emperor” è la volta della lunga (11 minuti) “The Emperor” (il titolo mi riporta alla mente ancora i Van Der Graaf). L’inizio è pacato con le chitarre acustiche in primo piano: poi la musica si evolve lentamente. Nella seconda parte predoninano i synth e le tipiche atmosfere prog. La voce (un problema ricorrente in tutto il prog italiano dei ’70), come si diceva, inficia un po’ anche qui il risultato. È un peccato perchè il prodotto finale poteva essere confezionato meglio. La chiusura è affidata a “Don’t Be Afraid”. In definitiva forse mancano dei picchi compositivi emozionanti anche se il disco non è disprezzabile. “The Castle Of Crossed Destinies” credo piacerà però a chi ama gruppi come Atomic Rooster e Black Widow.

Elenco e tracce

01   The Castle Of Crossed Destinies (09:55)

02   Missed Chances (10:37)

03   The Moon (03:49)

04   Non I’m Blind (04:35)

05   Emperor (11:08)

06   Don’t Be Afraid (05:55)

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