Ce l'aveva detto e aveva ragione.
Questa volta Apicella si muove fra sogno e realtà in un film amarissimo sotto tutti i punti di vista.
Siamo SOLO nel 1981 eppure nella testa di Michele tutto è chiarissimo passato, presente e futuro sono rigurgitati e letteralmente "spiegati" in tutti i loro meandri.
Ora come allora le lotte sociali sono un vago ricordo. Gli studenti non sono più critici nei confronti dell'insegnamento e degli insegnanti, li disprezzano e li ignorano completamente! Essere mandati fuori dalla porta diventa quasi un gioco.
I giovani sono "ottusi" nella visione pessimistica del regista, non più esistenzialisti, non più politicizzati ma indifferenti davanti ad uno schermo (ora come allora) "lobotomizzati". Sono già arrivate le sale giochi che catalizzano l'attenzione dei giovani, Apicella compreso, invischiato nello stesso magma delle sabbie mobili da lui stesso palesate
Altra tematica è la coppia, la visione futuristica di un mondo sessualmente e sentimentalmente complicato e superficiale. Un mondo nel quale la sensibilità porta all'astinenza per non rischiare di soffrire. L'uomo Michele anela a donna ideale, Silvia. Vive con la madre, donna piena di certezze e luoghi comuni... ex femminista, ex politicizzata viene da lui addirittura picchiata in una dimensione a metà frà il sogno e la realtà. Vivere con i genitori sarebbe poi diventata una costante nella vita dei giovani odierni che infondo nel "focolare" stanno bene e fanno ciò che vogliono.
L'analisi del rapporto con LE MADRI avrà un ruolo fondamentale in tutto il film. Lo stesso Freud diventa una caricatura. Sempre in sede "semi-onirica" il regista gira un film su Freud (che addiritura fà le televendite).
Freud e Jung spazzati via dalla storia, (peccato averci speso milioni di lire) per l'inutilità dell'interpretazione dei sogni. Non che adesso con il cognitivo comportamentale o la psicodinamica siamo messi meglio.
La madre e il distacco dal cordone materno tanto anelato da psicologi e sociologi risulta oggi forse una delle parti più irrilevanti della modernità.
Sono le madri moderne ad essersi bruscamente distaccate dai figli e vivono, ora infarcite in mille rivoli di rimorsi e rimpianti. Presente!
Infine si parla della figura femminile nel futuro.... Se per Nanni Moretti la donna può essere madre o musa chi siamo diventate noi donne nella realtà?
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