''Ora che ho perso la vista ci vedo di più...SBAAAM'' ( Metropolis Part 3-The Legacy).

Gli Elii del metal sono finalmente tornati!! 5 anni dopo lo spassoso ''Other Bands Play, Nanowar Gay'' i nanetti de Roma hanno ripreso le armi da battaglia e, forgiate da un bel manto d'acciaio, sono tornati a prendere e prendersi in giro ancora una volta. Davvero arduo trovare la parole per decifrare la mole di sbeffeggi e canzonature di cui questo nuovo ''Into Gay Pride Ride'' è colmo senza dover ricorrere a prolissi elenchi (ultimamente assai di moda) più o meno esaurienti. Come si può evincere dall'aggiunta al monicker del suffisso ''Of Steel'' sono i Rhapsody of Fire i principali bersagli presi di mira in questa occasione ed in particolare i suoi due leader Lione (ascoltatevi la chicca 1 vs 100) e Turilli meglio conosciuto come Looca Toorilli/Luca Tour Hill/Looma Turilli's.

Il passo avanti più sostanzioso per i nostri -nonchè la cosa che fa più specie- risiede nel fatto che, amici, oggi i Nanowar possono davvero permettersi di deridere chiunque dall'alto della loro perizia tecnica limata nel corso di questi anni da una serie di esibizioni che li ha portati a suonare pure all'estero con discreto seguito; i cantanti Baffo e Potowotominiak fanno -infatti- la loro porca (è il caso di dirlo...) figura dilettandosi con scioltezza ora in note altissime (Nanowar - Blood Of The Queens) ora in timbri vocali disarmanti (RAP-sody) che vi faranno talmente contorcere le budella dal ridere che sarete costretti a pigiare stop nel vostro lettore soltanto per dover riprendere fiato. Anche la prova di Mohammed e Jesse, i chitarristi, avvalora la tesi specificata in precedenza: in taluni casi i due si lanciano in assoli davvero ben eseguiti oltre ad accompagnare al meglio le songs; persino la produzione, in passato tallone d'achille dei nostri, rende davvero al meglio (malgrado sia in analogico) grazie al lavoro dei ragazzi degli Storx Studios.

Ho volutamente trascurato l'enunciazione e la descrizione delle singole canzoni poichè ritengo che lo spasso migliore per questo genere di musica sia, booklet in mano, riuscire a carpire, traccia dopo traccia, a chi sono rivolte le varie scimmiottature; se poi aggiungiamo che l'intero platter può essere scaricato gratuitamente dal sito, non riesco a vedere alcuna remora che vi trattenga almeno all'ascolto di questo ''Into Gay Pride Ride'' preparando - è un consiglio- le mascelle ad una cinquantina di minuti di duro lavoro.

Mi sa che gli Atroci, in quanto a metal-demenza musicale, hanno trovato pane per i loro denti!!

FROM THE GHETTO IN THE FORESHTA.

 

p.s. che Dio DeMaio mi perdoni per aver proferito parola riguardo a questo sacrilego scempio...

 

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