Il bello della musica è la sua varietà. E vero ascoltatore di musica è colui che riesce ad apprezzarla a 360°, senza fermarsi di fronte a nulla, anche se si ha tra le mani un disco degli svedesi Nasum, una delle band più estreme dell'attuale panorama musicale. I Nasum, infatti, sono violenza fatta musica, e il loro mix esplosivo di grindcore e death metal non può non shockare chiunque si appresti ad ascoltare un loro lavoro senza una profonda preparazione psicologica a ciò che lo aspetta.

Formatisi nel '92, i nostri quattro devastatori, dopo l'esordio incolore "Inhale/Exhale", approdano, nel 2001, alla Relapse, etichetta specializzata in sonorità estreme, e pubblicano l'ottimo ed acclamato "Human 2.0". Due anni dopo, i Nasum ritornano con "Helvete", disco ancora più devastante del precedente: 22 tracce spaventose per 35 minuti di puro delirio, in cui le chitarre distorte e la voce agghiacciante di Mieszko Talarczyk sembrano poter distruggere le casse del vostro stereo da un momento all'altro. Il tutto è accompagnato da un'ottima qualità audio e da un'eccellente produzione che favorisce la riuscita del tutto, tra tracce micidiali ed immediate come Scoop, Time To Discharge, le più "lente" Relics e The Final Sleep, la devastante I Hate People, fino alle distorsioni della conclusiva Worst Case Scenario (non c'entra nulla con i dEUS!!! ;D), che suggellano un album grandioso e prossimo alla perfezione, per certi versi estenuante, ma che non potrà non farvi schierare sul giudizio finale.

Complimenti ai Nasum, quindi, "Helvete" non fa che confermare le loro grandissime capacità, già dimostrate nei precedenti lavori, e i paragoni di alcuni critici con gruppi storici del genere come Napalm Death o Extreme Noise Terror sono tutt'altro che fuori luogo.
Insomma, un altro album folle per noi folli musicofili, e speriamo che si vada avanti così... Grandiosi. Voto: 4,5

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