Ormai è passato qualche anno da quando i Neck Deep hanno pubblicato due EP che avevano stravolto gli ascoltatori. Innovativi, cazzuti, grintosi e nostalgici ogni tanto. Per poi riconfermare il tutto con un primo album che li ha portati ad avere un pubblico numerosissimo. Di fatto, che piaccia o meno, i Neck Deep rappresentano e sono tra i principali artefici del revival pop punk che sta invadendo il pianeta. Il genere ha sempre diviso il pubblico a metà, o lo ami o lo odi, per usare una frase fatta. Molti pensano che sia roba per le ragazzine dodicenni, beh, quella strizzata d'occhio al pop potrebbe attirarne qualcuno, ma quella batteria sparata a quella velocità, farebbe desistere molti. Sta di fatto, che pur non smontando tutto il mondo che si erano creati attorno, i Neck Deep lo scorso anno sono tornati con un album che si affaccia un po' di più al pop rispetto a quanto non avessero fatto prima. Tra l'altro c'è lo zampino del frontman degli A Day To Remember, che interpreta addirittura una traccia. Sentire l'influenza di questa band è facile, tanto quanto trovare quella dei blink-182. Ma alla fine l'album parte bene, con una traccia bella grintosa, e poi sfocia in un pop punk estivo e divertente, con alti e bassi certo, ma i riff sono sempre orecchiabili, fino ad arrivare a December, una semi ballad acustica a dare un po' di aria al disco, per poi concludere con due pezzi che potevano anche essere migliori, ma va bene così. Quindi, tutto sommato, sono promossi, pur non inventandosi nulla di nuovo. Ma il problema è proprio questo, si riconfermano ancora una volta troppo uguali a prima, non c'è innovazione, nessun tipo di stravolgimento, sembra che la band abbia imparato la formuletta e la ripronga per tutta la durata del disco. Perché riconfermarsi va bene, ma la cosa non può andare avanti in eterno, un tipo di svolta andrà fatta, anche se, in un genere che oramai tutti suonano, che c'hanno presentato in tutte le salse, la vedo parecchio difficile. Il problema non è il presente, il gruppo se lo può godere tranquillamente, il problema è il futuro.

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