Probabilmente da noi è sempre stato un po' snobbato perchè, in fin dei conti, ha sempre scritto solo canzonette leggere e da classifica, però, che canzonette!

Neil Diamond, classe 1941, è molto attivo già nei '60, dopo la scuola con compagna Barbra Streisand lavora come compositore a New York e sforna successi a gettito continuo, I'm a believer numero 1 USA e GB e A little bit of you per i Monkees, Solitary man che diventa Se perdo anche te per Gianni Morandi mentre I'm a believer diventa Sono bugiarda per Caterina Caselli, e poi nasce dalla sua penna anche il grande successo dei Deep Purlple Kentucky woman. Neil è uomo dai grandi numeri, il primo suo album che incide per la Columbia è la colonna sonore del film Il gabbiano Jonathan Livingston che, non solo incassò più del film, ma par vendite è la seconda colonna sonora di sempre dopo Saturday Night Fever e vince un Golden Globe e un Grammin. La firma per la Columbia nel 1972, tra l'altro, fu per cinque milioni di dollari, la cifra più alta mai concessa ad un artista fino ad allora. Nel 1976 è sul palco in solitudine con una Ovation con The Band in The last Waltz, e subito dopo, prodotto da Robbie Robertson pubblica il suo ventesimo disco d'oro ed il primo che diventare anche di platino. Dopo gli anni '80 le sue apparizioni si fanno poi via via sempre più rade, nel 1996 lo ritroviamo nella colonna sonora di Pulp Fiction con la sua versione di Girl You'll be a woman ma il ritorno artisticamente prepotente ma musicalmente dolce lo abbiamo nel 2005 quando l'eccellente produzione di Rick Rubin ci regala il gioiello di 12 Songs che decreta la sua completa rinascita ulteriormente rafforzata con lo splendido Home before dark di questo 2008.

Splendida voce baritonale che emoziona e che scorre fluida per tutto il lavoro senza dare mai segni di incertezza o stanchezza accompagnata da semplici chitarre acustiche e pianoforte, rare note di tastiere, un basso essenziale e non c'è la batteria! (lavorano con lui Mike Campbell e Benmont Tench degli Heartbreakers di Tom Petty).

Un disco asciutto, tutto molto ispirato e sentito, morbido e rotondo, sa arrotolarsi lentamente e poi dipanarsi ed ergersi anche impetuoso ma per ritornare subito nelle morbide guide di soffi e sussurri, di pulizia cristallina ed essenzialità minimale dal fascino indiscutibile.

Ero tentato a dargli anche la quinta stella ma vi voglio segnalare come certamente strepitose, a mio avviso, la traccia numero due Pretty Amazing Grace e la numero otto Whose Hands Are These per le quali vale certamente avere questo lavoro tra le mani.

Se vogliamo continuare ad etichettarlo come Easy Listening possiamo farlo ma qui c'è sostanza, non ci sono né canzoni di repertorio né cover ma tutto è fresco e nuovo.

Bentornato Neil, i tuoi quasi settanta anni musicalmente li porti proprio bene.

Elenco tracce e video

01   If I Don't See You Again (07:12)

02   Pretty Amazing Grace (04:53)

03   Don't Go There (06:03)

04   Another Day (That Time Forgot) (feat. Natalie Maines) (06:12)

05   One More Bite of the Apple (06:39)

06   Forgotten (04:22)

07   Act Like a Man (04:04)

08   Whose Hands Are These (03:11)

09   No Words (04:48)

10   The Power of Two (04:35)

11   Slow It Down (04:55)

12   Home Before Dark (06:28)

13   Without Her (04:22)

14   Make You Feel My Love (04:36)

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