Un doppio album con 31 (trentuno) canzoni totali: un behemot indigesto ed ipertrofico? Stando ai freddi numeri sembrerebbe proprio di si, ma a volte l'apparenza inganna, e se poi l'apparenza è quella squisita e deliziosa di Nena allora l'inganno risulta ancora più dolce e piacevole. Nena, il volto femminile fresco e sbarazzino della Neue Deutsche Welle: Nina era la bestia, lei la bella, esplosa sulla ribalta con quel piccolo gioiellino del pop 80's che era "99 Luftballons" per poi continuare la sua carriera di pop star sui patrii scenari, presentandosi nel 2007 con questa maxi-infornata di covers: mancanza di idee proprie? Forse, ma bisogna ricordare che l'interpretazione di materiale altrui non è certamente una pratica da condannare, anzi, molte grandi voci come Mina, Dusty Springfield, Joan Baez per quasi tutta la sua carriera hanno fatto fortuna come interpreti, e poi Nena se lo può permettere: ha passione, talento e personalità da vendere, una voce calda e rotonda, che sa cullare e graffiare con la medesima efficacia, accostabile per timbro ed approccio a quella di Sheryl Crow. Nena ti fa vedere queste canzoni da un'angolatura differente, personale, non si limita ad una trasposizione scolastica e, pur possedendo una certa coesione stilistica, nei limiti del possibile data l'ampiezza dell'opera, "Cover Me" mette in mostra un fantastico eclettismo musicale secondo solo a quello di Kirsty MacColl in ambito di pop femminile.

Nel primo album, quello tedesco, non manca la NDW, come ampiamente prevedibile, ma c'è anche molto altro. L'iconica "Eiszeit" degli Ideal, al confine tra punk e post punk con il suo splendido riff ed un sontuoso basso pulsante e l'electro-wave acida e seminale, precursore dell'EBM dei D.A.F., immortalata in una bellissima e maligna "Der Sheriff" catturano fin da subito l'attenzione, senza trascurare l'incisivo mantra robotico di "Wir Bauen Eine Neue Stadt" dei Palais Schaumburg. L'unico inedito di "Cover Me", "Mach Die Augen Auf", un trascinante midtempo fortemente intriso di elettronica, di grandissimo impatto e raffinatezza, apre le danze con la giusta energia, dando il via ad un percorso che raggiunge tappe emblematiche come un'epica interpretazione di "Helden", "Heroes" tanto per capirci o ancora "Ein Lied" dei Rammstein, in cui le atmosfere rarefatte e sommesse dell'originale diventano più sceniche, più maestose grazie ad un'imponente arrangiamento orchestrale, e Nena tira fuori il lato più ipnotico e ammaliatore della sua voce in una performance veramente sontuosa. "Cover Me" però non è solo pop/rock elettronico declinato in varie forme, c'è spazio anche per una classica rock ballad intensa e struggente come "Mein Weg Ist Men Weg" del cantautore Klaus Hoffmann, la più rilassata e poppeggiante "Fur Dich Tu Ich Fast Alles" di Ulla Meinecke e l'evocativa "Ich Werde Dich Lieben", in cui Nena insegue il mito di Marlene Dietrich in tutta la sua eleganza e femminilità; basta chiudere gli occhi per immaginare la cantante, splendida e raffinata, esibirsi sul palco di un locale glamour in abito da sera e guanti di seta, un magnifico instant classic. Abbondano infine svariate proposte di artisti locali emersi tra anni '90 e 2000, a volte anche di estrazione hip-hop, come ad esempio la graffiante "Remmidemmi" della band techno/rap Deichkind e una bella ed elegante ballad reggae, "Astronaut" di Mellow Mark, oppure il pregevole e lievemente civettuolo electro-pop con sfumature retrò di "Schoen Von Hinten" degli Stereo Total, chiudendo in grande stile con le contaminazioni jazz-elettroniche e le atmosfere vagamente orientaleggianti e fascinose di una raffinatissima "Das Jahr 2000", originalmente interpretata dalla cantante e attrice Hildegard Knef. Purtroppo non manca qualche momento un po' trascurabile  e non particolarmente di ampio respiro, e dopotutto 17 canzoni sono veramente tante, ma i momenti felici sono ben più abbondanti, e rendono la prima parte di "Cover Me" una preziosissima miniera di tesori ed un ascolto veramente piacevole anche nella sua interezza; personalmente mi sarei aspettato di trovare almeno un pezzo di Falco, ma va benissimo anche così.

Per quanto riguarda il CD2, quello "internazionale", c'è una cosa che fa saltare sulla sedia al primo ascolto: avete presente "She's Like A Rainbow" dei Rolling Stones, dall'album "The Satanic Majestic ecc ecc"? Quel tentativo, diciamolo pure, decisamente goffo di fondere un minuetto romantico con il blues-rock, con la voce di Mick Jagger che fa letteralmente a cazzotti con la musica proposta? Bene, dimenticatela, perchè cantata da Nena in questa veste più succinta ed energica l'arcobaleno viene completamente trasfigurato, da riflesso sbiadito diventa una vivida esplosione di colori; un'interpretazione bella da mozzare il fiato, traboccante di entusiasmo e gioia di vivere, che contagia anche la fresca e pop-punkeggiante "Friday I'm In Love" e la magistrale rilettura in chiave glam rock di "Big Yellow Taxi", finalmente una degna ed originale reinterpretazione per la grande Joni Mitchell dopo anni di copie sbiadite e stucchevoli. Sempre dal repertorio degli Stones, apre le danze la coinvolgente "The Last Time", impreziosita da un filo di make-up elettronico, seguita dall'energica eleganza del dolceamaro evergreen dylaniano "It's All Over Now Baby Blue", mentre "Blowin' In The Wind" viene resa quasi irriconoscibile, riletta in chiave rarefatta e disillusa, ai limiti del trip hop. Poi ancora tanto glam rock e tanta elettronica ad altissimi livelli: il restyling di "Starman", che unisce alla perfezione questi due stili, spacca di brutto con una classe immensa, "Children Of The Revolution" dei T.Rex conserva tutta la sua potentissima carica anthemica e due canzoni come "Slipping Away" di Moby e "Sexy Boy" degli Air non possono che beneficiare enormemente dell'apporto vocale di Nena, la prima trasformata in un intenso e passionale dancefloor anthem, la seconda non perde l'atmosfera sognante e trippy dell'originale ma risulta notevolmente rinforzata e migliorata, meno sciantoseria francese, più grinta e potenza tedesca, un gran bel mix. Complessivamente l'album sprigiona una carica di energia e vitalità veramente notevole, questo fino al trittico conclusivo aperto da "After The Gold Rush" di Neil Young, continuato da "Us And Them" dei Pink Floyd" e chiuso dall'inquieta "Darkness" di Peter Gabriel, che aggiunge profondità ed introspezione all'opera; personalmente preferisco di gran lunga la Nena più vivace, ma a livello qualitativo anche queste ultime tre performances meritano applausi a scena aperta; l'unico neo è forse la non indimenticabile e un po' pesantuccia "Fade Into You" dei Mazzy Star, ma anche qui Nena riesce a migliorare l'esito originale con la sua voce vellutata che contibuisce, insieme ad un arrangiamento elettronico avvolgente ed atmosferico e ad eleganti fraseggi di chitarra, a creare l'atmosfera elegante e riflessiva tipica della Sheryl Crow di "The Globe Sessions".

Questo ambizioso doppio di Nena, curatissimo in ogni particolare, in cui i Rammstein vanno a braccetto con Marlene Dietrich, Bob Dylan con Moby e i T.Rex con Joni Mitchell, è sicuramente il miglior album di cover che mi sia mai capitato di ascoltare, i pregi e le cose buone sono talmente tanti da rendere pressochè irrilevanti i difetti occasionali. La cantante tedesca mette in mostra un carisma da vera diva priva di qualsiasi timore reverenziale, cuore, intelligenza ed un eclettismo veramente straordinario, oltre ad una grande voce, duttile e sempre efficace; a volte riesce perfino a fare meglio degli interpreti originali, clamorosamente meglio nel caso di "She's Like A Rainbow". Ed allora se l'alternativa, il cosiddetto nuovo che avanza in ambito femminile sarebbero i minestroni indigesti, spocchiosi e ripieni di aria fritta di Adele e Florence + The Machine allora lunga vita a Nena e alle sue covers!

Elenco e tracce

01   Mach die Augen auf (03:26)

02   Eiszeit (02:54)

03   Der Sheriff (05:13)

04   Mein Weg ist mein Weg (04:38)

05   Helden (04:22)

06   Ich werde dich Lieben (02:48)

07   Remmidemmi (04:21)

08   Für alle, die (03:21)

09   Winter Sommer (03:46)

10   Astronaut (05:30)

11   Ein Lied (04:42)

12   Schön von Hinten (02:49)

13   Wir Bauen eine neue Stadt (02:19)

14   In den tiefen dunklen Gängen der Vergangenheit (05:13)

15   Die Kinder deiner Kinder (03:51)

16   Für dich tu ich fast alles (03:24)

17   Das Jahr 2000 (04:01)

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