Tempo fa, leggevo su di un giornale, la recensione di un disco dei Rolling Stones; definito grandioso per via degli stupefacenti assunti dalla band durante la lavorazione dell'album concludendo lo scritto dicendo che in molti casi l'ispirazione è data agli artisti dall'assuzione di droga.

Anche il caro Nick Cave è stato accusato di questo; molte critiche affermavano che dopo "Tender Prey" (e dopo la fine della sua dipendenza da eroina) il re inchiostro avesse perso un pò la sua furia. Eppure Nick seppe tirar fuori dal cilindro capolavori come "The good son" e "Let love in"; ma essendo questi gia stati recensiti mi soffermerò sullo splendido "Murder Ballads".

Definito da qualche genio "disco commerciale" di Cave (per via della solita cazzata: disco di successo = disco commerciale); "Murder Ballads" é un grande concept album che nn parla come erroneamente molti dicono di morte ma bensì di morti ammazzati e dei loro assassini (alla faccia del commerciale).

Non saprei come farvi capire la bellezza del disco ma vi consiglierò il metodo più semplice per apprezzarlo: non cercate di capire se è un prodotto commerciale o no, nn andate a cercare significati nascosti o stupidi contenuti fascisti (qualcuno ha detto anche questo) ma limitatevi ad ascoltare non uno ma due pugni di ballate dalla bellezza sconvolgente: dalla feroce "Stagger Lee" ai bellissimi duetti con Kylie Minougue "Where the wild roses grow" o con PJ Harvey "Henry Lee" o la cover di BoB Dylan "Dath is not the end".

Un ultima cosa: "Grazie Nick per aver buttato la siringa ma non la penna e soprattutto la rabbia".

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