I sistemi di registrazione amatoriali lasciano andare il suono, lo respingono insistentemente. Ma in cambio si tengono qualcos'altro.

La bassa qualità non è mai stata così bella. L'animo inquieto di Drake sembra sciogliersi e amalgamarsi tra le corde della chitarra; il suono è sporco ma la musica è incredibilmente candida. La sofferenza diventa una vibrazione che porta alle lacrime per quanto è intensa. La solitudine sembra essere li da sempre e la voce si porta dietro tutti i tormenti e gli incubi che hanno trovato vita facile in un ragazzo così giovane e fragile.

Queste registrazioni casalinghe ci danno anche l'idea di quali furono le prime influenze musicali di Drake. Oltre alle prime composizioni infatti ci sono traditional e cover in abbondanza.

"All My Trials" (cantata in duo con la sorella Gabrielle) è delicata e meravigliosamente ridotta all'osso.

"Tomorrow is a Long Time" è una cover assolutamente perfetta. Una delle cose più fragili e commoventi che abbia mai ascoltato.

"Cocaine Blues" è deliziosa. Lo stesso vale per "Here Comes The Blues"

"Blues Run The Game" sfoggia tutto il fascino della malinconia.

Si rimane sbigottiti nell'ascoltare i numerosi blues. Impressionante la padronanza con cui li maneggia ("If You Leave Me", "Strollin' Down The Highway")

Inquietante la somiglianza con Robert Johnson in "Black Mountain".

Questi brani sono dei piccoli gioielli e l'intimità che li avvolge è qualcosa di veramente raro.

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