Che peso ha la cultura pop nell'ostinarsi di un giovane adulto a non voler crescere? E come crescere senza rinnegare se stessi e la propria cultura pop?
Rob ha 35 anni. La donna che lo ha appena lasciato, con la quale viveva da due anni, si è accorta di volere una vita più matura ed ha intrapreso nuove esperienze, per lui incomprensibili. E' a questo punto che Rob inizia il percorso che lo porterà dallo stallo di una fase immatura in cui le aspettative sognanti suggerite dal pop gli fanno tenere aperte tutte le strade senza mai sceglierne una, ad una nuova fase di maggiore decisione, in consapevolezza della propria realtà.

A livello di narrazione ho trovato stupendo come i personaggi diventino progressivamente nitidi nella propria complessità durante il racconto dei fatti del romanzo, che si mantiene sempre su livelli alti di intrattenimento. Ci riesce grazie ad un carico di ironia e di sarcasmo che taglia improvviso in introspezione situazioni che si stanno svolgendo in leggerezza, in confusione, in apparente superficialità.
E' un romanzo di formazione ritmato, colorato e simpatico, con suggestioni da ambiente musicale, che però sono poste in modo da spiegare i personaggi senza pretendere che il pubblico conosca quella musica. Certo, qualcosa della cultura delle generazioni formate dal pop (in senso lato, non strettamente musicale) bisogna averlo osservato se non vissuto, se si vuole apprezzare la ricerca filosofica e psicologica che questo romanzo attua e accende nel lettore. Una ricerca molto raffinata e di buon gusto, a mio parere, con il pregio di srotolarsi su un piano di allegria e ritmo.

L'ho letto dopo anni dalla visione del film omonimo, che ricordavo quasi solo per l'ossessione dei personaggi di fare classifiche su ogni cosa. Anche nel libro ci sono queste classifiche, ma in posizione marginale, a connotazione di una forma mentale enciclopedica e "non pensante" che il libro esprime con vera ricchezza. E' un tema che si ritrova anche in altri lavori di Hornby.

In conclusione questo libro mi è molto piaciuto e, senza indugio, lo consiglio ai debaseriani.

Carico i commenti...  con calma