Questo disco quando è uscito ha monopolizzato a lungo il mio stereo, l'I-pod e il lettore cd della mia umile macchina. Mi è capitato di riascoltarlo ultimamente, e visto che l'artista in merito (in veste di solista) ha zero recensioni in database (ovvero la mia prerogativa per scrivere su questo sito) ve lo propongo.

Nick Oliveri credo che non abbia bisogno di presentazioni; se proprio non lo conoscete andate a (ri)vedervi chi suona il basso in "Blues For The Red Sun" o in "Songs For The Deaf", oppure nei Dwarves o nei Mondo Generator. Per chi scrive Oliveri è il bassista che andrebbe a far parte di un'ipotetica "all stars band" della scena alternativa anni '90.

"Death Acoustic" è il suo secondo album da solista; uscito nel 2009 ha avuto recensioni piuttosto freddine, bollato dai più come un 'must' solo per i fans. Per quel che mi riguarda me ne sono innamorato sin dal primo ascolto. Perché? Perché è UNICO NEL SUO GENERE. E pensandoci bene solo Nick Oliveri poteva fare un lavoro simile. E' un disco acustico che di acustico non ha proprio niente. Cioè... Si, ci sono le chitarre acustiche ma questo è un album molto più punk e metal nello spirito di tanti altri dischi punk e metal veri e propri. Il titolo "Death Acoustic" spiega tutto quello che dovreste sapere prima di affrontare l'ascolto dell'album: la morte della chitarra acustica usata dal buon Nick per registrare le canzoni del disco. Tanto per intenderci, non è un album alla City And Colour. Queste 10 canzoni (per lo più cover) sono nate nel più semplice dei modi: Oliveri si ritrova in una pausa forzata con le registrazioni del nuovo album dei Mondo Generator (causa paternità del chitarrista), e volendo trovare un pretesto per suonare in qualche bettola (farà un tour nei primi mesi del 2010 facendo 20/30 persone a serata) registra questa "morte acustica". Chitarra e voce? No. Chitarra e gola: urla. Ovviamente non sto parlando di scream o growl (che comunque sono 'stili' di canto che se eseguiti bene non implicano problemi alla voce), o di un cantato simile all'ultimo Tom Waits, ma di urla vere e proprie. Fate finta di chiamare una persona a 30 metri da voi. Durante l'ascolto si ha la sensazione che Nick sia sempre sul punto di fottersi le corde vocali. A dimostrazione di questo e del mood che percorrono i 30 minuti del disco la prima traccia è un ottimo esempio. E' una cover anomala per un album acustico anomalo. Sto parlando di "Start A Fight" degli italianissimi Raw Power (100% hardcore)! Che qui tra l'altro assume delle (strane) tinte orientali. Tra cover di Kyuss e Queens Of The Stone Age, segnalo anche "Hybrid Moments" dei Misfits e l'originale inedito "Invisible Like The Sky". Non pensate al solito mortorio acustico; qui le canzoni sono piene di groove e violenza (nel suonare la chitarra: talvolta sembra che ci sia più di una ritmica, tanta è la veemenza del nostro Nick).

Avvincente quanto disarmante per la sua genuinità, "Death Acoustic" è sicuramente l'album acustico più casinaro che mi sia passato sotto mano. Ascoltatelo!

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