Cantautrice americana classe '78 che ho conosciuto da poco. Una bella voce suadente che ha il pregio di non voler stupire o strafare in questo mondo dove tutti vogliono stupire troppo. Mi viene in mente Dusty Springfield con la sua lineare "son of a preacher man" senza gli svolazzi della versione di Joss Stone. Belle canzoni ben costruite in salsa soul e pop elegante. Nata a Neptune city paese natale di Jack Nicholson e Danny De Vito possiede un timbro che sa essere notturno ed intenso quando serve. Insomma talentuosa che sa collocarsi negli ambienti diversi quando serve. Nonostante questo i suoi primi lavori hanno difficoltà a svettare nonostante le aperture a diversi tour di artisti molto quotati. Segue un periodo per lei molto nebbioso fino a quando Tore Johansson invita la Atkins in Svezia a registrare nel suo studio e ne esce questo Slow Phaser che è assolutamente la sua rinascita uscendone con una produzione da Femme Fatale in un pop che sa avvolgere e conquistare rendendoci euforici avvolti dalla sua seduzione levigata dalle movenze sensuali, una cantante che dimostra in questo disco molta classe solida e profonda, limpida nel canto, merita approfondimento.

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