Avevo letto ottime recensioni  su "The heroin Diaries", così alla prima occasione mi sono fatto regalare questo interessante libro scritto da Nikki Sixx bassista fondatore nonché mente dei Mötley Crüe. Non si tratta di un autobiografia, bensì di un diario che, tra studi di registrazione, camere d'albergo, sgabuzzini bui e backstage, egli ha tenuto per documentare giorno dopo giorno le sue tendenze alcoliche e tossicomane.  

E' il 1987, un anno focale per i Mötley Crüe:"l'album "Girls! Girls! Girls!" è proiettato ai primi posti di tutte le classifiche mondiale e la turnè che ne seguirà già si preannuncia sold out ovunque. Ma come a tutti ci è noto gli atteggiamenti scandalosi che la  band ha adottato nella sua quasi trentennale carriera spesso hanno preceduto il loro reale valore artistico: ricordiamo i svariati arresti di Vince Neil, matrimoni tormentati e violenti di Tommy Lee, abuso di alcol e droghe per Mike Mars. Ma soprattutto ogni tipo di eccesso per Nikki sixx, che conscio del tragico momento e impossibilitato ad uscirne fuori, decide di documentare su carta la devastante spirale autodistruttiva che lo trascinerà così in basso da  sfiorare la morte con una overdose da eroina. Così egli descrive le sue giornate fatte di stravizi e, racconta episodi decadenti di una tragica realtà derivata dal suo stile di vita legata all'abuso di droghe pesanti: eccolo in atteggiamenti festaioli con il fido Tommy Lee in giro per strip club,ed eccolo appostato dietro la porta di casa con un fucile impaurito dai metronotte; un giorno lo troviamo ad esibirsi davanti a migliaia di persone deliranti, ed un altro chiuso in uno squallido ripostiglio circondato da siringhe usate e cucchiaini incrostati.

Il libro è ricco di testimonianze di gente più o meno nota nel mondo del music  business: gli altri Crüe con rodies e i manager al seguito, i grandi compagni di sbronze Slash dei Guns e Rick Nielsen dei Cheap Trick, la compagna tossicomane Vanity, e i famigliari. Interessanti sono anche le vicende legate ad altre rock star, e Nikki ne ha da dire per ognuna di esse: i Whitesnake  noiosi sul palco e nella vita, Jon Bon Jovi, simpatico ma logorroico, Ozzy eccessivo almeno quanto lui, la moglie annoiata di Bruce Dickinson(...), Steven Tyler gentile e  premuroso, Axl Rose impenetrabile e complessato e Gene Simmons "leggermente" egocentrico.

Una storia interessante composta da bevi episodi (quindi scorrevole) che entra nell'intimo, negli eccessi, nella tristezza e nell'euforia di un personaggio che, sebbene controverso e discusso, mostra un lato profondamente umano, toccante e a volte divertente.

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