14 luglio 2010, uscita nelle sale italiane di "Predators", il reboot di questo caposaldo della sci-fi '80/'90.
Il buon Robert Rodriguez, qui nelle vesti di produttore di lusso, completa così l'annoso desiderio di dare un sequel alternativo al "Predator" originale (1987) di McTiernan, con protagonista Arnold Schwarzenegger, film che ancor oggi tutti ricordano, nella sua azzeccata semplicità/stereotipicità.
E infatti molti elementi di questa pellicola richiamano direttamente e chiaramente il film capostipite: ci sono l'ambientazione simil-amazzonica; il tema musicale ripreso, riveduto e corretto, la gatling gun, il duello all'arma bianca, l'uso del fango per occultare il calore, e decine di altri rimandi, per gli aficionados della serie.
In questa pellicola si è però su un pianeta alieno, riserva di caccia dei Predator, in cui una squadra composta da Royce (Adrien Brody), un mercenario, Isabelle (Alice Braga) cecchina israeliano, Cuchillo (Danny Trejo) un guerrigliero narcos, Nikolai (Oleg Taktarov) spetsnaz russo, Mombasa (Mahershalalhashbaz Ali) membro degli squadroni della morte della Sierra Leone, Stans (Walton Goggins) criminale americano condannato a morte, Hanzo (Louis ozawa Changchien) della Yakuza ed Edwin (Topher Grace), medico (in realtà killer seriale), cercano di sopravvivere a ben tre cacciatori, assetati di sangue, spine dorsali e un pò di sano combattimento interspecie. E come sempre accade in questi casi i membri della squadra se ne vanno uno dopo l'altro, fra esplosioni e squartamenti vari (memorabile il combattimento dello yakuza con la katana).
La regia di Nimrod Antal (Vacancy, Kontroll) fa scorrere bene il film, sostenuto, com'è ovvio che sia, da ingenti dosi di action ed effetti speciali. Ciò che logicamente manca è l'effetto sorpresa, e una certa tensione narrativa, che si stempera in dialoghi non sempre efficaci.
E' un pò come se la mancanza del livello steroideo strabordante di Schwarzenegger fosse qui compensata dall'ormonalità visiva, dalla grandeur tecnica. Un pò sotto tono il finale, che cerca di stupire, ma non ci riesce, risultando invece un pò forzato e posticcio, nel suo creare colpi di scena opinabili e ovvie premesse per ovvi sequel.
Comunque una super produzione del tutto godibile e divertente, film perfetto per queste calde serate estive, fra birre, patatine, angurie e ghiaccioli.
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