Fine 2009 - Tornano i No Age, con un piccolo EP di quattro brani. E quasi quasi potevano pure restarsene a casa.

Per chi non li conoscesse ancora, sono un duo americano dedito all'esasperata celebrazione di sonorità appartenenti a un certo tipo di noise-pop/indie-rock dei primi anni '90.

Dopo l'ultimo Long Playing - "Nouns", risalente al 2008 e rilasciato per la SubPop - nel quale, pur non aggiungendo nulla di particolarmente nuovo al movimento suddetto, riuscivano a proporre uno sgraziato revival che compensasse piacevolezza ed energia al tempo stesso, tornano con sonorità - momentaneamente? - più addolcite e calibrate (fatta esclusione per "You're a Target", caratterizzata da una già familiare melodia). Nulla di imprescindibile. Ma anche questo EP risulta essere tutto sommato gradevole. Non mancano gli accenni ai rintocchi grossomodo sperimentali ("Aim at the Airport"), né l'avvenente brano di turno (l'omonimo "Losing Feeling").

C'è da notare come, in poco più di quattordici accessibili minuti, venga riassunta e ben confezionata l'essenza (cazzo, nevica!) della loro esistenza aggiornata ad oggi.

Insomma, devo ammettere di essere partito col piede sbagliato e di averlo rivalutato scrivendone. Sì, perché, nonostante tutto, si tratta di un esiguo biglietto da visita, nonché di una buona sintesi del loro sound, consigliati agli amanti del genere e ideali per chi volesse brevemente farsene una idea e/o capirne di più.

Ok. Bentornati, No Age!

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