Alexander Bard causa dipendenza patologica, c'è poco da girarci intorno, ormai ci sono dentro da anni e non ho alcuna intenzione di uscirne (perchè dovrei poi, sto così bene!), all'inizio si parte con gli Army Of Lovers, il suo apice indiscusso e inarrivabile, poi arriva il bisogno ossessivo-compulsivo di mettere le mani su qualsiasi progetto più o meno bislacco da lui ideato: Vacuum, BWO, Gravitonas; agli Alcazar non ci sono ancora arrivato (immagino che quella sia la fase terminale della patologia), ma in compenso ho avuto modo di conoscere i Nouveau Riche. Il Sommo, colui che ritengo essere l'unico vero erede di Benny Andersson e Bjorn Ulvaeus non è direttamente coinvolto in questo effimero progetto ma Ulrich Bermsjo, la mente dei NR, è chiaramente il suo apprendista Sith; non talentuoso come il Maestro, tant'è che dopo 'sto debutto datato 2007 di lui si sono perse completamente le tracce ma volenteroso e direi anche bravino. Tanto per ribadire l'appartenenza alla galassia Bard, in questo progetto sono coinvolti anche l'ex Vacuum Anders Wollbeck come co-autore e produttore di alcune canzoni e nientemeno che Dominika Peczynski, punto fermo degli Army Of Lovers dal 1993, o almeno in teoria, dato che dopo un paio di singoli la simpatica showgirl polacca si è misteriosamente tirata indietro ed è stata rimpiazzata con l'ugualmente efficace Camilla Brink (che non c'entra nulla con Camilla Henemark meglio nota come LaCamilla, prima e storica vocalist degli Army Of Lovers, ah, che casino!)

Camilla più Camilla meno, Dominika o non Dominika alla fine non cambia sostanzialmente un fico secco, "Pink Trash" è uno strabordante minestrone eurodance di ben 16 canzoni che solo a pensarci farà rabbrividire il 90% dei frequentatori abituali del sito, ma ovviamente non la mia Augusta persona. Chiamatelo pure gusto acquisito, è una definizione che mi piace molto e che trovo assolutamente calzante, ma ogni tanto (abbastanza frequentemente diciamolo pure) sento veramente il bisogno di sbracare con robaccia del genere, e Nouveau Riche costituiscono una valida e preziosa alternativa in questi particolari momenti. Un po' di prolissità in meno avrebbe assai giovato, il simil-electroclash all'acqua di rose di pezzi come "Music Forever" e "Calling All Boys" è qualcosa di tendenzialmente indigesto anche per il sottoscritto, figuratevi un po', ma nel complesso l'album scivola via che è un piacere, raggiungendo pienamente il suo obbiettivo (un po' come il caffè di Sindona, credo). Tra gli episodi più notevoli si segnala sicuramente l'iniziale "Wounds Of Love", un bel pastiche tra il synth-pop "maturo" dei Gravitonas e la carica kitsch nonchè il ritornello killer in perfetto stile AOL; molto efficace l'alternarsi tra voce maschile e femminile, che rappresenta la caratterizzazione stilistica più evidente dell'album. Il meglio sta comunque nelle ballate e nei midtempos, pregni di un'atmosfera decadente e quasi malinconica, nel caso di "Angels" direi pure raffinata, quasi in linea con le sonorità di alcuni pezzi di Sam Sparro per esempio.

Non male anche l'esilarante e sporcaccionissima "Psycho Sexuality", erede spirituale della leggendaria "Heterosexuality" (Army Of Lovers, album "The Gods Of Earth And Heaven", anno 1993) con quel ritmo ruffianissimo simil-Moroder e un "cantato" diciamo pure "ficcante", per il resto c'è grande equilibrio e un'alternanza ciclica e piacevole, ora un midtempo conturbante, "Alone Again", poi un pizzico di sana ignoranza discotecara con "Hardcore Life" e poi una ballatona bella piena e piacevolmente melodrammatica, "Another Day" (no, non è una cover dei Dream Theater se proprio ci tenete a saperlo). Ripetere il tutto a piacere, magari aggiungendo ogni tanto una spolveratina di effetto gothic ("It's My Party") o una sottile patina noir ("Oh Lord") e il gioco è fatto, ecco a voi il vostro "Pink Trash"!

Qualsiasi persona rispettabile e attenta alla propria immagine si terrebbe il più lontano possibile da roba del genere, al massimo se la ascolterebbe in segreto, chiuso a doppia mandata nell'armadio, figuriamoci parlarne apertamente e ammettere senza problemi che gli piace pure. Per mia fortuna sono immune da codeste paturnie et voilà, ecco pure un bel link nel caso qualche curioso o qualche temerario volesse approfondire il discorso. Dopotutto come faceva quella canzone... ah giusto: "Kitsch it's a beautiful word, it's a beautiful world, it's a beautiful lul-la-by..." e mica lo dico solo io, eh!

Elenco e tracce

01   Wounds Of Love (00:00)

02   Music Forever (00:00)

03   Calling All Boys (00:00)

04   Be Careful (00:00)

05   Against The Grain (00:00)

06   Big Dream (00:00)

07   Atomic Love (00:00)

08   Playing With My Mind (00:00)

09   Angels (00:00)

10   Alone Again (00:00)

11   Hardcore Life (00:00)

12   Psyco Sexuality (00:00)

13   Another Day (00:00)

14   Stay (00:00)

15   It's My Party (00:00)

16   Oh Lord (00:00)

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