La prima cosa che ho pensato ascoltando "Never Back Down" è stata: cazzo, Bono Vox ha finalmente mollato quel fallito di the Edge e ha inciso un pezzo al pianoforte. E che pezzo.

Poi scopro che Bono è intenzionatissimo a continuare a suonare con gli U2, e che nonostante il meraviglioso duetto con la regina del r'n'b Mary J Blige non sta virando verso sonorità pop. In ogni caso, Novastar sta per Joost Zweegers, che come lascia intendere il cognome non è originario di Dublino città, ma è bensì belga from Belgium.

Ed è lui quello con la voce da Bono, come dimostra appunto il ritornello a due voci del pezzo, in cui le sfumature degli acuti di Joost sono proprio da brivido. Nelle pause tra un verso e l'altro delle strofe si sente il piano insistente e subito dopo riprende il cantato, davvero molto emozionante nel complesso, bell'e pronto per essere intonato da qualche migliaio di ragazzi in uno stadio.
Non c'è niente in particolare che mi entusiasmi, è tutto il pezzo che mi dà quella stupenda sensazione pop alla Coldplay (vedi "Clocks"). E poi c'è una buona parte ritmica, nulla di eccezionale per carità, ma efficace quel che basta per lasciare spazio al pianoforte.

Dio, mi trovo ad ascoltare un piccolo capolavoro (uno dei pezzi migliori del 2006, credo) e la prima cosa a cui penso sono gli U2 ????????
Meglio metter su "Atom Heart Mother", magari live, e lasciar stare l'albero di Giosuè. Tanto poi mi tocca andare alla processione del Corpus Domini.

Che vita rock'n'roll, eh?

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