RECENSIONE NOVEMBRE ARTE NOVECENTO
Una piazza avvolta nella nebbia di un gelido mattino invernale…tutto è soffuso, indefinito. Le persone sembrano puntini neri lontani che si muovono spaesati verso direzioni sconosciute. In primo piano una terrazza sul cui davanzale si staglia un volatile nero che sembra osservare il paesaggio, rendendo lo scenario triste, malinconico, ma allo stesso tempo onirico …
Quando l’artwork esprime in maniera appropiata il contenuto dell’album, trasmettendo le sensazioni evocate dai brani ancor prima di accingersi all’ascolto.
Arte novecento è il secondo album dei Novembre , band romana fondata dai fratelli catanesi Giuseppe e Carmelo Orlando che non necessita di alcuna presentazione, essendo stata ritenuta per anni una delle principali realtà nazionali in ambito metal. Registrato e Mixato dal “guru” svedese Dan Swano in terra scandinava nel febbraio del 1996 e remixato a Roma da Fabio Vignati, Arte novecento può essere considerato il lavoro cardine su cui si poggia il genere personale del gruppo, il punto di partenza per la costruzione della sua vasta discografia.
Il precedente “wish i could dream ita again”, infatti, seppur non privo di alcuni lampi di originalità, pagò la registrazione di qualità a dir poco scadente, la voce ancora acerba del frontman e una proposta musicale troppo ancorata sugli standard delle band del prog-death svedese (in particolar modo gli Opeth)
Con quest’opera il complesso sforna un mix di diverse influenze, un sound rielaborato e personalizzato che mal si identifica in etichette come metal, rock, gothic, etc.
Il genere proposto non è classificabile come semplice metal ne come rock, poichè i fratelli Orlando mescolano new wave, musica classica, pop anni 80, progressive, thrash metal definendo pezzi estremamente eterogenei sia per durata e complessità in cui l’ascoltatore è catturato, avvinghiato, totalmente immerso in uno stato di catarsi. L’atmosfera invernale pervade ogni singola traccia, in cui il vocalist carmelo orlando sceglie un registro vocale pulito, privo di scream e growl, dal tono melodico e sognante (ritenuto a tratti eccessivamente nasale), capace di trasmettere sensazioni di rabbia, rassegnazione, malinconia…
Musica dal forte contenuto emotivo senza target predefinito.. .
vivamente consigliato.
voto 8 \10
Elenco e tracce
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Altre recensioni
Di StefanoHab
"Arte Novecento è l’esorcismo della mia negatività interiore."
"O pioggia, portami via da questo luogo privo di sogni..."
Di jecko666
Anche il cuore più arido e duro non potrà non sciogliersi al sentire l'eco delle prime note della chitarra acustica.
Un capolavoro del metal non solo italiano, ma mondiale.