I Novembre non sono un gruppo qualsiasi. Già il fatto che siano italiani, e siano in grado di creare capolavori su capolavori (tenendo conto che l'Italia musicalmente è un paese del terzo mondo, ammettiamolo) li rende come minimo una delle mie band preferite in assoluto. Avevano già sfornato 3 album bellissimi e molto diversi tra loro, prima di rispuntare con questo "Novembrine Waltz". Bellissimo e diverso pure lui. Già, perché il gruppo ancora una volta ha dato prova di immensa maturazione senza cadere mai in basso, proponendo solo album che siano capolavori assoluti. Sono assolutamente una delle mie band preferite, senza ombra di dubbio una delle migliori esistente in Italia in ambito metal.

Se "Wish I..." era evocativo ed ancestrale, "Arte Novecento" soffuso e malinconico, "Classica" oscuro e disperato, questo "Novembrine Waltz" io lo definirei sognante e incantatore. Ti prende, ti porta con se, ti fa volare con la fantasia. Certo, anche alcuni brani precedenti si potrebbero definire così (tipo "My Starving Bambina" o Nostalgiaplatz"), ma stavolta i Novembre hanno fatto una summa di tutte le caratteristiche che li contraddistinguono (malinconia, rabbia, melodie, riff potenti, arpeggi, voce pulita, in growl, in scream, ecc) creando un tappeto sonoro davvero 'sognante' nel vero senso del termine! I nostri sono maturati ancora una volta, non c'è niente da fare.
Si nota che ci troviamo di fronte ad un capolavoro già dall'iniziale "Distances" che, dopo un potente riff e una voce in growl, fa seguire uno scream supportato da una splendido tirato che delinea la melodia insieme alle chitarre che in seguito si fanno più soffuse e meno dirette, introducendo una nuova melodia con voce pulita e nuovi suoni davvero evocativi che si intromettono tra una nota e l'altra... E che dire di "Everasia"? L'inserimento dell'italiano a far da spalla all'inglese è riuscitissimo. La canzone inizia soffusa e con un cantato in italiano lento ed evocativo. Quando accellera i cambi di tempo sono frequenti e la melodia principale viene tracciata, che però sarà spezzata successivamente da una nuova ed ancor più malinconica che, con un nuovo cantato in italiano, per non parlare poi dei cori epici e dei passaggi più sognanti e maestosi, rende la canzone tra le più belle e viscerali che il gruppo abbia mai scritto, ti senti abbandonare questo mondo e volare in alto con le note.
Per non parlare poi di "Come Pierrot", semplicemente la mia preferita, troppo bella, orecchiabile con chitarre che tracciano un tappeto soffuso grazie anche al pianoforte, ma anche aggressiva nel suo incedere... Inutile stare però qui a parlare di tutte le altre, di quanto mi piaccia "Flower" o di quanto sia intricata, complessa e viscerale "Venezia Dismal", con quella melodia soffusa e malinconica e quegli arpeggi che vengono spezzati dalla furia di Carmelo Orlando, che traccia melodie su melodie, squisitamente concatenate tra loro, fino a dei finali commoventi.

"Novembrine Waltz" è da avere, come tutta la loro discografia. Ormai da una band del genere possiamo aspettarci di tutto (e vi consiglio di vederli dal vivo perché ne vale davvero la pena!).

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