Novembre 2007 (... e quando sennò??) esce l'ultimo capolavoro della band italiana Novembre intitolato "The Blue".

Carmelo Orlando, il fratello batterista ... e soci, pubblicano il secondo disco con l'etichetta Peaceville, ad un anno di distanza dal precedente "Materia" che ha fatto registrare le loro vendite maggiori ed ha contribuito notevolmente ad accrescere loro visibilità in ambito internazionale.

Da quel "Wish I Could Dream It Again... " pubblicato nel lontano 1994 l'evoluzione è stata davvero impressionante e dimostra che il loro successo non è solo basato su poche fortuite invenzioni, ma su un talento compositivo e una bravura musicale che di album in album si manifesta ad un pubblico sempre crescente di questa straordinaria band di Roma.

 I Novembre sono stati definiti band Gothic/Death Metal e solo negli ultimi anni gli è stato affibbiato l'ulteriore aggettivo di band Progressive, la qual cosa ha portato molti a paragonarli agli Opeth piuttosto che ai Katatonia (con le quali band hanno suonato in tour)... risulta però difficile e restrittivo inquadrarli in tali generi e sottogeneri visto la loro singolarità musicale.

In ogni caso dall'album "Classica" del 2000 i Novembre continuano a perfezionare, in modo sempre più marcato, determinati stilemi che rendono inconfondibile la loro musica all'orecchio di qualsiasi ascoltatore.

Quest'ultimo lavoro "The Blue" non tradisce le aspettative e si presenta già ad un primo ascolto come figlio dei più vicini "Materia", "Novembrine Waltz" e "Classica" per l'appunto.

La capacità di saper fondere atmosfere malinconiche con una potenza di suono impressionante, melodie accattivanti, avvolgenti ed ipnotiche, ritmiche maestose e cambi repentini di tempo, un cantato camaleontico tra "scream-growl" e voce pulita volteggiante quasi a mo' di "stile neo-melodico" (... consentitemi)  rende la loro musica, come dicevo prima, alquanto originale e inetichettabile.

Il disco è maggiormente caratterizzato, rispetto ai predecessori, da un inviluppo sonoro avvolgente, trascinate ed ipnotico, merito in particolar modo delle chitarre fortemente distorte e riverberate, che si sommano spesso in polifonie, quasi a creare l'impatto di una intera orchestra, altre volte invece si aprono in arpeggi bellissimi puliti e distorti di chitarre acustiche e elettriche (spesso sovrapposte a dare una maggiore amalgama sonora); la batteria è potente ma meno presente e rumorosa, quasi evanescente, comunque molto tecnica ed in grado di supportare e marcare ogni variazione nei brani.

Ogni brano è caratterizzato da variazioni nella ritmica e nelle melodie/armonie che rendono il tutto molto interessante e mantengono viva l'attenzione dell'ascoltatore... i brani quindi presentano sempre evoluzioni non lineari o simmetriche, il che rende meno facile fissare nella mente un brano e ai primi ascolti (ma anche ai successivi) addirittura è facile confondere un brano con un altro! ... insomma il disco in questione non è semplice da assimilare (al contrario, forse del predecessore "Materia" più semplice ed immediato) .

Da notare che il disco risulta alquanto omogeneo e ogni brano richiama il successivo in un viaggio molto intimo tra le 12 tracce.

Tra i brani più interessanti dell'album voglio citare "Nascence" in cui il cantante duetta con una voce femminile, ma anche "Blueacracy" oppure "Iridescence" che presentano nel mezzo aperture più tipicamente "progressive"... accenti che richiamano fortemente il death metal sono presenti in ogni brano ma sapientemente fusi con atmosfere "Dream" o spesso particolarmente melodiche con parti ariose di notevole bellezza; caratteristici anche i "blast beat" che travolgono un paio di brani come "Triesteitaliana"...

In conclusione: con questo disco i Novembre sembra abbiano definitivamente costruito uno stile nuovo ed originale che avrà probabili ripercussioni su altre band... solo il tempo ce lo dirà.

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