Una spiaggia, una barca, i mari del sud... é l’immagine di questo album il cui primo brano recita (cantato in inglese):

 

"Correndo giù per lo splendido canale
che scorre spensieratamente
giù fino allo specchio marino
d’una linea d’acqua ionica

 

 

C’era fresca brezza
Una strana pace
Tranquillità
e c’era il Sole

 

 

Era persino in grado di scaldarmi
Non più un nemico
Le immagini mi passavano davanti
come uno scorrere di fotografie
che si rincorrevano fino a creare un dolce carosello

 

 

Poi, la possenza di un battello
L’arte nel suo decadere
I suoi orpelli barocchi
I suoi intarsi andati

 

 

I suoi arcani ornamenti
Il suo sguardo solo
Le sue antiche memorie
Le sue guerre perdute

 

 

Splendido
Come Venezia non è mai stata
come la Luna non riesce ad essere
come solo è il mare

 

 

Era un sogno, solo un sogno
Perché solo in un sogno c’è una fresca brezza
e il Sole può scaldarmi
Vorrei sognarlo ancora"

 

Ecco il primo album dei romani Novembre datato addirittura 1994, un connubio di testi malinconici e sognanti, di musica aggressiva e decadente, registrato ai mitici Unisound Studio dall’altrettanto mitico Dan Swano. Non manca prorio niente: clean vocals, growl vocals, scream vocals, chitarre sature alla svedese (primi anni '90), assoli mai pacchiani, trame di chitarra acustica che vanno a intrecciarsi a sobrie tastiere, tutto supportato da un drumming tecnicamente spaventoso.

Il genere proposto dai nostri nel loro primo opus è pressoché indefinibile, data l’enorme originalità della loro proposta... si passa dal <al metal black dal dark-wave, alla> unendo parti furiose ad altre più toccanti e depresse.

É impossibile indicare delle tracce in particolare tra le 13 qui presenti perché ognuna ha storia a sé. Sicuramente una delle migliori uscite italiane in campo metal dei primi anni novanta.

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