I NOX sono uno storico gruppo psychobilly formatosi, nel 1993, in provincia di Cagliari.

Lo zoccolo duro del gruppo è composto da una classica formazione a trio (voce/chitarra, contrabbasso e batteria) ovvero Furio M Nestor, Valter doc Fasol e Benito Petra cui, recentemente, si è aggiunto Ciscagno Delascuevas come seconda chitarra. Al loro attivo hanno diversi concerti a livello nazionale ed europeo, la partecipazione a tre compilation del settore, incise con alcune etichette indipendenti, un ep del 2003 sino ad approdare, nel 2006, alla registrazione di questo "Psycho Radio Boom Boom!!" presso l'etichetta AUDIOSTUDIO.

Tutti i pezzi, alcuni dei quali provenienti dal precedente ep "Nox bastardos", sono originali, nonostante dal vivo non sia raro vederli riprendere alcuni classici del genere.

E' da sottolineare che, finalmente, sono uno dei pochissimi gruppi a cantare in italiano. Il cd è composto da nove tracce. Si comincia con "Ratto re" che apre degnamente il disco con un riff di chitarra definito dal classico effetto echo. La canzone si stende e articola su consueti schemi, ben suonati ed interpretati, con un cantato convincente. Il secondo pezzo è uno dei miei preferiti in assoluto: "Oste". Caratterizzato da una struttura interessante, contiene il classico ritornello che ti entra in testa subito, con un testo molto simpatico che rende omaggio ai molteplici amanti del "culto baccanale". Si passa poi alla piacevole "Ritmo", brano strumentale, con intro arpeggiata e improvvise accelerate. Quarto brano è "Tipi da saloon", altro episodio strumentale, con vaghi echi e reminescenze, in chiave rockabilly, alla Morricone. Come si evince dal titolo, il tema dell'alcol è molto ricorrente ed, infatti, sfocia nel successivo "Il ballo del blocchetto", canzone dal ritmo ovviamente allegro e scanzonato che sostanzialmente descrive il classico "the morning after" post-sbronza ("accipicchia, ma che ora è?! È mezzogiorno e 53 ma dove sono?! Dove sarò finito mai?? Quella bottiglia di cointreau? le mie mutande sul comò? ora ci sono! Sono a casa mia!!! Nella testa ho un blocchetto che volteggia su e giù la mia schiena non si stacca dal letto più! Ora ricordo: ieri al bar c'era una bionda da schiantar mi son scontrato con un vecchio palo della SIP!! Ero andato a bere un po' per dimenticar, amor, le tue ciabatte e quei calcioni che mi dai"). Ancora un pezzo strumentale nel sesto brano "Testacoda", un breve concentrato (2:44) di tutto ciò che rende lo psychobilly un genere ancora seguito ed apprezzato su consistente scala: ritmi echeggianti, assoli psichedelici ed episodici echi e risatine in sottofondo. Si torna al cantato con "Buio e sangue nella strada", intro molto rockabilly e successiva ritmica che a tratti ricorda "Blister in the sun?" dei Violent Femmes. Anche qui è presente un ritornello molto orecchiabile che ti entra subito in testa (ei tu lasciami stare, io so' so cosa fare). Il penultimo episodio è "Gilera 53", il brano più veloce, anche se di poco, del disco ed evidentemente dedicato alla mitica casa motociclistica. Chiude il disco un altro strumentale, "Rubacuori, brano dove compaiono tracce di pianoforte, ultimo episodio di un disco divertente che sicuramente merita di essere supportato.

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