"Raven And The White Night", Odawas, Aprile 2007.

Disco del mese su Onda Rock, perchè non ascoltarlo? Un disco nuovo, ma con tanti elementi che ci riportano indietro nel tempo.

Gli elementi ricorrenti in questo album, sono infatti le atmosfere surreali che tanto ci fanno venire in mente la psichedelica alla "Pink Floyd". Già il primo brano, infatti, con questi loop lunghi e quasi "distaccati dalla realtà", ci danno l'idea di come sarà l'album. Dopo questa breve introduzione, ecco una chitarra classica, ricorrentissima in tutto l'album, che accompagna le due voci. Se non ci fossero delle improvvise sferzate di vento, che ci riconducono al primo brano, sentiamo questo giro di chitarra, e due voci molto flebili e delicate, che fanno quasi da coro, da cornice all'altrettanto delicato arpeggio.

Track numero 3: ancora la chitarra classica ci introduce al brano un po' più "attivo" del primo, ma comunque molto meditativo e quasi continuazione del precedente. Meditativo: è questo il primo aggettivo che forse descrive meglio l'album. Non ci sono infatti cambi improvvisi di ritmo, o assoli alla Rock'n Roll.

Questo CD degli Odawas (che non avevo mai sentito prima), si limita ad essere un album con i suoi evidenti punti di riferimento, le sue colonne, ma che non annoia e riesce a "dare del suo". "Raven And The White Night", infatti, non ha grosse pretese, ma cerca solo di far pensare l'ascoltatore. Come disco può essere degnamente collegato nel filone psichedelico, non certamente a livello dei Pink Floyd o Genesis, ma sicuramente psichedelico. Con un occhio a Gilmour e compagni, gli Odawas ricreano ritmi monotoni e dolci. Intanto il disco continua, e quelle che secondo me sono le canzoni migliori (When God Was a Wicked Kid, e Getting To Another Plan), sono terminate da un po'. Gli Odawas infatti, cercano di accorciare la durata delle canzoni, che altrimenti risulterebbero monotone e quasi noiose. Le canzoni non sono tante (9), ma riescono a fare appassionare chi ascolta. Man mano che si va avanti, risento sempre di più le canzoni dei Pink Floyd in sottofondo, e di brano in brano, siamo arrivati alla fine.

Concludendo, "Raven And The White Night", è uno di quegli album che ci danno prova del fatto che né il Rock, tantomeno il Rock psichedelico (come in questo caso) sono morti. Certamente ridimensionato sotto molti aspetti, non come una volta, il Rock, IL genere musicale, continua e continuerà a fare innamorare della musica tantissime persone.

Un bell'album, non impegnativo e che si fa ascoltare.

 

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