Raggruppare determinati artisti in un unico filone musicale è sicuramente un modo per classificare determinate coordinate stilistiche, ma ciò deve essere fatto in una maniera tale che rispecchi a pieno le intenzioni di chi compone. Parlare di musica "totale" potrebbe essere più costruttivo, ma allo stesso tempo un po' confusionario, alcune etichette hanno certamente motivo di esistere e bisogna inserire in tali generi artisti inerenti alle vere e proprie caratteristiche delle attitudini.

 Perché fare questo discorso su una recensione di Omar Rodriguez Lopez? Lo spiego immediatamente. Dai '90 ad oggi gli artisti che preferisco sono proprio coloro che uniscono o quantomeno rientrano in una o più attitudini musicali. Omar e Cedric, prima di formare i The Mars Volta,  erano negli At The Drive In, in modo molto formale si potrebbe affermare un passaggio dal Post-Hardcore al Progressive Rock moderno (quello che alcuni lo intendono così almeno). Omar e soci non accettano l'etichetta Progressive, almeno che non si riferisca come "evoluzione stilistica". Personalmente neanche i The Mars Volta inserirei del tutto nel genere, ma tra tante band pseudo-Prog che si sono alternate in questi anni loro sono sicuramente i miei preferiti e gli unici di cui non mi lamento più di tanto quando li definiscono parte integrante.

Che il buon Omar da solista abbia esagerato un "tantino" negli ultimi anni con le uscite discografiche, quasi fosse affetto da bulimia Zorniana è noto a molti. Nonostante ciò non manca la qualità anche in questi suoi lavori, dei quali sono riuscito a recuperarne solo alcuni, poiché ogni album, qualunque sia il genere, deve essere assimilato attraverso vari ascolti e valutato col tempo, e questo simpatico chitarrista di El Paso con dei megaschermi per occhiali non lo ha finora permesso  facilmente.

"Se dice Bisonte, No Bufalo" è il particolare titolo di questo lavoro solista del 2007, il quale non si discosta poi tanto dal sound Marsvoltiano. Tra le collaborazioni che troviamo in questo terzo lavoro solista come detto c'è il fedele cantante Cedric Bixler-Zavala, definito più volte come un Plant versione Emo-Core (quest'ultimo termine, per chi non lo sapesse, ha un suo motivo d'esistere e i soliti luoghi comuni potrebbero far pensare a certe inutilità odierne), oltre a lui vi è John Frusciante e lo storico batterista della band in questione, Jon Theodore.

Le coordinate stilistiche di questa formazione hanno come colonna portante il chitarrismo di Omar, una sorta di frenetica cervelloticità Frippiana dal sapore sudamericano, che a tratti risulta essere davvero efficace , in altri un po' fine a se stessa. La title track è il momento che apprezzo maggiormente di questo lavoro, i vocalizzi di Cedric ricordano quelli di "The Widow", la parte strumentale è sicuramente migliore del pezzo citato, dove Omar risulta essere contenuto con le sue furie strumentali, a favore di un pezzo discretamente composto. "Rapid Fire Tollboth", nonostante sia gradevole, è un prototipo della "Goliath" (che troveremo in "The Bedlam in Goliath") e quindi risulta essere poca cosa se ascoltata dopo quest'ultimo pezzo. In questo lavoro, composto da dieci tracce, tra i pezzi più riusciti da citare "Please Heat This Eventually", non molto lontana da alcuni loro miscugli  di "Frances The Mute". Elementi  molto originali che contraddistinguono il loro stile sono rappresentati da certe sonorità sudamericane, percussionistiche e tastieristiche che sembrano in parte rievocare certi episodi del miglior Santana.

Questo specifico lavoro solista potrebbe piacere a chi apprezza il sound dei The Mars Volta, ma non  le loro "esagerazioni" strumentali (a me comunque molto gradite) e cerca un qualcosa di più contenuto e meno dispersivo, ciò potrebbe far valorizzare l'operato compositivo del chitarrista.

Elenco e tracce

01   The Lukewarm (00:26)

02   Luxury of Infancy (01:12)

03   Rapid Fire Tollbooth (05:03)

04   Thermometer Drinking the Business of Turnstiles (03:00)

05   Se dice bisonte, no búfalo (07:00)

06   If Gravity Lulls, I Can Hear the World Pant (02:46)

07   Please Heat This Eventually (11:24)

08   Lurking About in a Cold Sweat (Held Together by Venom) (04:49)

09   Boiling Death Request a Body to Rest Its Head On (04:14)

10   La tiranía de la tradición (05:05)

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