Anno:1985
Band:Omen

La stragrande maggioranza di chi ascolta metal non sa neanche che tipo di musica facciano gli Omen. Ma alcuni, per fortuna, lo sanno. Gli Omen fanno heavy metal, vengono dalla California e questo è il loro secondo album del 1985. E' un disco suonato con il cuore, con una passione difficilmente riscontrabile ai giorni nostri. E' un disco immortale per il genere che insieme ai lavori dei Manilla Road e dei Cirith Ungol hanno ispirato centinaia di altre band. Lavori come questo rimagono nella storia.

Vi sono persone che album eterni come "Warning of danger" li tengono custoditi gelosamente perchè introvabili e perchè quando si ascoltano le canzoni si sente quel qualcosa di antico, si sente il sudore e il sangue che questa band sconosciuta ha messo per dare alla luce un disco che ha venduto pochissime copie. Ed è proprio grazie a questi dischi che si riesce ad aprezzare il metal:quante volte avrete sentito sputare su questo genere musicale spesso definito pattume o rumore. Ma coloro che lo affermano non hanno mai ascoltato album come questo o come il loro primo (Battle Cry da me recensito del 1984). Io sono un amante incurabile di quelle sonorità antiche, perdute ed ormai rintracciabili in pochissimi album metal. Ma sono sicuro che come me fan di album "leggendari" ve ne siano molti altri, che ascoltando canzoni come quelle contenute nel platter provano delle emozioni difficilmente descrivibili.

Il riecheggiare in lontananza della chitarra, la ruvida voce di Kimball (RIP), i ritornelli epici. Io non riesco ad essere indifferente davanti ad un lavoro come questo. Perchè questo non è un semplice disco di musica:siamo di fronte all' heavy metal vero, suonato con l' orgoglio, con la passione ma anche con la consapevolezza che pochi acquisteranno questo cd, e ancora meno lo apprezzeranno per quello che è...E dispiace che gruppi come questo e come molti altri non riuscirano mai ad avere la visibilità che gli spetta, che non gli venga riconosciuta l'importanza che hanno avuto e che avranno...

Forse sarà la mia età. Forse a 17 anni si apprezzano di più album come questi, album che alla mia età non ho vissuto appieno. Io amo cd come questi, musica come questa. Ogni volta che mi ritrovo a parlare di musica l'unico nome che mi viene fatto è Marco Carta, che mi viene definito come un mostro, come qualcuno a cui i giovani d'oggi devono ispirarsi per la sua solarità e per il suo modo di essere.
Invece a me sono bastati il minuto e cinquantadue secondi della strumentale "Premonition" per continuare a credere che forse è solo la mia età...

1-Warning of danger (4:25)
2-March on (4:03)
3-Ruby eyes (3:51)
4-Don't fear the night (5:04)
5-VBP (5:01)
6-Premonition (1:52)
7-Termination (3:34)
8-Make me your king (3:49)
9-Red horizon (3:38)
10-Hell's gate (5:38)

Elenco e tracce

01   Warning of Danger (04:25)

02   March On (04:03)

03   Ruby Eyes (of the Serpent) (03:51)

04   Don't Fear the Night (05:05)

05   V.B.P. (05:01)

06   Premonition (01:53)

07   Termination (03:34)

08   Make Me Your King (03:50)

09   Red Horizon (03:38)

10   Hell's Gate (05:38)

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