Ogni tanto capita che mi dica "...per fortuna escono dischi come questo!". Mi commuovo davvero a questo pensiero. Dischi che pochi considerano, che rimangono accanto ai lettori Cd di rari aficionados. Ma ora sono su de-baser, e so di certo che qualcuno tra voi coglierà quest’indicazione per affacciarsi sulle guerre segrete degli Oneida.
Ho un sogno probabilmente irrealizzabile: se un giorno potessi permettermi un lungo viaggio negli Stati Uniti, avrei già stabilito il tragitto. Dieci città, dove la musica ha avuto un ruolo protagonista (almeno per i miei gusti). Chessò… N.Y., Washington, New Orleans, Seattle, L.A., ecc… Per ogni luogo avrei già scelto delle persone da conoscere. Persone che mi facciano vivere il lato nascosto, oscuro, intimo della propria città. E come potete ben immaginare, queste persone dovrebbero far parte di una band del posto.
Ecco, per esempio a New York mi piacerebbe conoscere gli Oneida. Portargli in regalo una scatola di spaghetti ed un vasetto di sugo fatto in casa (pare che amino molto la cucina mediterranea), farci una birra assieme, e passare poi una serata per la città. Niente di speciale, non mi interessano i locali trend dove puoi incontrare tutti e tutto. M’interessa invece vedere con occhi e tastare con mano ciò che gli Oneida traducono in musica, nella loro maniera così acida e sregolata.
Li ho scelti, nei miei improbabili progetti di viaggio, perché per me adesso sono proprio loro quelli che rappresentano New York City. Gli metto addosso una bella responsabilità, vero?
Gli Oneida sono Papa Crazy alla chitarra-voce, Bobby Matador alle tastiere, Kid Million alla batteria e Hanoi Jane al basso. Quello che fanno non è facilemente definibile. Garage? Noise? Stoner? Punk? Indie? È una band che de-strutturizza, che sfascia, che smantella a brandelli i generi e ne fa un unico patchwork: rumoroso, stridente, straniante, ma molto, anzi parecchio trascinante. Per avvicinarcisi forse non basta solo il loro nuovo ottimo SECRET WARS (Rough Trade). Tra dischi ed Ep, in totale ne hanno sfornati otto. Se avete la possibilità date un orecchio a EACH ONE TEACH ONE (Jagjaguwar - 2002), ed a ANTHEM OF THE MOON (Jagjaguwar - 2001). Dei capolavori.
Dagli Oneida tutti trovano tutto. Il garage dei MC5 e Stooges, la psichedelia dei Blue Cheer, il noise dei Sonic Youth, i graffi dei Jesus Lizard, le nevrosi dei Brainac, le furie dei GvsB, la gigioneria dei Butthole Surfers e la smodatezza dei The Contorsions. Una goduria per me, adoro tutte queste band. Questi musicisti spontanei ed immediati (il loro motto è: "buona la prima!"), sono anche caustici, sferzanti, ossessionanti, ma in assoluto mai opprimenti. Delle persone intelligenti, che sanno come raccontare la vera America.
In SECRET WARS c’è un brano, Changes In The City, una lunga jam session che dura un quarto d’ora. È un lungo trip, in cui è facile perdersi, lasciarsi andare, perdere la bussola.
Ascoltate Changes In The City… capirete perché li sceglierei come guide a New York...
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