In Rete si fa un gran parlare di questi Oryzon, paragoni altisonanti e parole splendide sembrano infatti essere all’ordine del giorno in ogni loro recensione. E allora ecco che, incuriosito, decido di imbattermi in questo lavoro. E mai come in questo caso la maggior parte dei “critici” ha avuto ragione, lo devo ammettere.
I milanesi Oryzon seppur giovanissimi hanno talento da vendere in ambito rock, dimostrandosi ascoltatori molto attenti di tutto quello che la scena statunitense e britannica ha offerto dagli anni 70 a oggi. Nei cinque brani presenti si passano in rassegna diverse scuole di pensiero e stili, andando dallo stoner al prog, il tutto intriso di eleganza e la capacità di rendere orecchiabile anche ciò che al primo ascolto non risulta essere. Un bel lavoro insomma, dove ogni musicista ha donato qualcosa di personale al progetto. Se proprio volessimo fare i pignoli dagli Oryzon in futuro vorremmo ancor più coraggio nell’abbandonare influenze intuibili (e mai ingombranti) presenti in “Taste The Flavour”.
Grandi doti e attenti al particolare, se gli Oryzon continueranno su questa strada possiamo dire di trovarci di fronte a una splendida realtà.
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