Può la voce dire di più di quanto dicano le sole parole ? Si, e evidentemente questo album ne è la prova.

Lontano dall'istrionismo di James Brown, vicino alla vocalità intima di alcune canzoni di Ray Charles, ma con una voce ancora più soul, Otis Redding ha fatto del soul un linguaggio universale. Una voce che canta l'amore e la solitudine, le paure e le gioie effimere: la poesia è tutta nella voce, nel modularla secondo lo spirito di ogni canzone, e la voce di Otis Redding brilla quando a fare una sorta di controcanto è una tromba solitaria, ora straziante ora ballerina, in un gioco di scambi e di rimandi irresistibile.

Le canzoni sono undici: sue sono Ole Man Trouble, Respect (resa immortale da Aretha Franklin) e I've Bee Loving you too long. Le altre sono interpretazioni di successi altrui, con l'omaggio al suo maestro Sam Cooke. Il primo capolavoro è l'intepretazione di A change is gonna come di Cooke: dopo un intro della solita tromba, la voce esplode di dolcezza sul primo verso, per poi trascinarsi quasi indolente e rassegnata fino alla fine, accompagnata dal basso, da una batteria elementare e dai sussulti degli ottoni. Il secondo è I've been loving you too long: qui la voce di Otis Redding tocca l'apice della sua poeticità, seguendo più o meno lo stesso schema di A change is gonna come, e la tromba rimane fedele compagna. I testi sono semplici, amori finiti, rimpianti della giovinezza; è la voce che ne amplifica al massimo la potenza e la densità.

Shake (altro omaggio a Cooke) è un intermezzo piacevole, ritmico e sfrenato che precede il terzo capolavoro: My Girl. È il brano più rilassato, una boccata d'aria, che placidamente ci avvicina alla parte più briosa del LP: Wonderful Word, Rock Me Baby e Satisfaction. La prima è la famosa e divertente ode all'amore, in barba a tutto il resto, di Cooke e Otis Redding la intepreta con impagabile ironia. Rock me baby è di B.B. King (e si sente) mentre la sopresa è la versione di Satisfaction dei Rolling Stones: scatenata quanto l'originale, ottoni in gran spolvero e voce isterica quanto basta. Il disco si chiude in bellezza, con un brano soul doc : You don't miss your water di William Bell. Il modo di intepretarla è già noto, ma non ci si stanca mai di ascoltarlo.

Otis Redding morì nello stesso giorno (10 dicembre 67) in cui venne ucciso tre anni prima il suo maestro Sam Cooke. Un incidente d'aereo. Aveva solo 26 anni.

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