Cosa dire di questa giovane band finlandese (l'età massima si aggira intorno ai 24 anni) al suo secondo album da studio dopo l'esordio incoraggiante di "Zumanthum". La loro musica è un misto di sonorità molto delicate che appaiono già al primo ascolto molto fluide e ben arrangiate. La conferma arriva in questo secondo lavoro che andrò recensendo ovvero il bellissimo "Metaepitome" che personalmente mi ha riportato indietro di trent'anni facendomi rendere conto che ancora oggi c'è gente che sa suonare e che soprattutto la musica la sa scrivere e arrangiare.

Questo capolavoro si apre con la lunghissima "Metaepitome" dove si susseguono momenti di atmosfera degni dei migliori Pink Floyd, e grande carica emotiva che ti fanno subito rendere conto di che pasta è fatto questo gruppo. Dopo un momento di apparente calma sonora (molto ben arrangiata) la canzone diventa più aggressiva ed esce allo scoperto anche Jaakko Kettunen, il chitarrista del gruppo che si fa apprezzare subito con un assolo da urlo e che ricorda nel modo di suonare il miglior Steve Vai (infatti dice di ispirarsi a lui). Dopo questa tempesta di suoni arriva la calma e le armonie tornano a volteggiare nell'aria riprendendo il tema di apertura e concludendo la canzone. "Warning: Ending (Without Warning)" è la canzone più dura del disco dove entra in scena anche l'uso del flauto suonato dal cantante Alex Keskitalo, quasi indispensabile per chi fa questo genere di musica. Si avvertono cambi di ritmo molto molto buoni che risaltano la tecnica dei singoli e nell'insieme risulta essere un ottima canzone. "Point Of View" sembra essere stata scritta dai Pink Floyd e se sentite l'assolo (l'ennesimo!) del chitarrista sembra che a suonarla ci fosse Gilmour, bellisssima e d'impatto. "Batterfly's Cry" è il tripudio dell'album dove si avverte il suono delle tastiere che si avvicina molto al modo di suonare del grande Keith Emerson, gli intermezzi vocali sono eccezzionali cosi come l'uso della chitarra che le fa da contorno. Il ritornello con le tastiere ti colpisce subito e rende questa canzone uno dei pezzi più belli dell'album. "Arrival Of The Red Bumblebee (Istrumental)" è un pezzo strumentale di grande classe dove le tastiere le fanno da padrona e gli conferiscono una maestosità senza precendenti. Corta ma intensa. A concludere l'album c'è "Dawn" che si apre con uno stile tipicamente Floydiano dove si interpongono parti vocali di alto livello e uso delle chitatarre senza precedenti. Pezzo di grande emotività che si conclude con (tanto per cambiare!)l 'assolo dell'immenso chitarrista Kettunen che a questo punto si ritaglia un quadro importante in questo lavoro.

Questo è un album veramente molto bello, per palati raffinati e per chi vuole riscoprire il vero prog che man mano grazie a anche a questa formazione sta risalendo la china. Assolutamente da avere per coloro a cui piace il genere ed un applauso a loro, agli Overhead!

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