Ozzy è sempre stato una belva da palco, e questo bootleg ne è l'ulteriore conferma. Il tour è quello che segue "Bark AT The Moon", uno dei tour più cazzuti e sconvolti di Ozzy. La registrazione non è perfetta ma più che accettabile.

Gran protagonista del concerto la chitarra di Jake E. Lee e il suo suono a dir poco acido. In quel periodo infatti Jake usava dei suoni distortissimi, acidi, secchi e taglienti, al limite del fastidio. Il resto della band è rodato alla perfezione, e anche se Ozzy ogni tanto fa capire di essere messo un po' male con la voce non gliene frega un cazzo a nessuno, visto che il risultato è comunque una bomba, un vero rullo compressore irrefrenabile. Ma si parlava di Jake E. Lee: ho già scritto in passato di quanto adori questo fenomeno della sei corde che, tra le altre cose, in quegli anni stava vivendo il suo periodo di massimo splendore. Impressionante sentire come in poco più di un anno (Jake era entrato a far parte della band di Ozzy alla fine dell'82) il ragazzotto domini in pieno la situazione, riuscendo a interpretare in maniera personalissima i brani storici di Ozzy e dei Sabbath.


Il risultato è grandioso: dopo la classica apertura con i "Carmina Burana" di Orff (vero e proprio cavallo di battaglia di Ozzy) parte "I'Dont Know", e il risultato è pauroso, con Jake E. Lee che arricchisce il riffone centrale con fraseggi e tocchi cazzutissimi; "Mr. Crowley" poi è quasi ipnotica e l'arpeggio di "Reveletion Mother Heart" mette i brividi; superba "Bark At The Moon", con quell'assolo che parte via come un missile e che quando parte in progressione riesce sempre ad emozionarmi.
Il resto del concerto fila via dritto sparato, con una "Paranoid" acida e malsana che chiude le danze. Interessante notare come già in questa dimensione live i suoni di Jake E. Lee si stessero evolvendo, entrando nella direzione che si sarebbe completata poi con "The Ultimate Sin", l'album che Ozzy inciderà due anni più tardi: come dicevo prima la distorsione è molto secca e tagliente, molto più acida rispetto alle precedenti esibizioni di Jake.
 

Inutile parlare di Ozzy perché anche quando urla come un maiale scannato per incitare la folla riesce a trasmettere un'energia ed una vitalità incredibili; tra l'altro "ciccio" Ozzy stava entrando nel suo periodo più buio (per quanto riguarda alcool, droghe e medicine varie) da cui sarebbe uscito sul finire degli anni '80, ma sul palco restava ancora il padrone assoluto della scena: rock & roll!

Carico i commenti...  con calma