A.D. 2001, Ozzy ritorna pubblicando quest'album dopo un'assenza durata 6 anni dal precendente, periodo di tempo in cui uscì soltanto la raccolta (ottima tra l'altro) "The Ozzman Cometh".
Un ritorno atteso, desiderato, soprattutto da chi come me aveva molto apprezzato "Ozzmosis". Le aspettative però, devo essere onesto, sono state un po' deluse dalle canzoni presenti in questo CD. In nessuna di esse compare il nome di Zakk come autore, e questo già... vabbè non faccio il processo alle intenzioni, non vuol dire niente, ma la differenza si è sentita, e con questo non voglio dire che l'impressione che ho avuto sia da attribuire a questo fatto.

L'album non si presenta male e alcuni riff tipo la opener "Gets Me Through" oppure "That I Never Had" sono abbastanza orecchiabili, ma non dicono niente di nuovo.
Insopportabile la ballad "Dreamer", troppo scontata, credo che Ozzy non abbia mai scritto una canzone cosi brutta. Delle altre non mi ricordo granché, perchè questo disco l'ho cestinato quasi subito, non lo ascolto da un pezzo, ed è molto raro che lo metta nel lettore del mio stereo.

In generale il disco non è graffiante come lo sono stati "No More Tears" o "No Rest For The Wicked", e va bene, non tutti sono capolavori, ma neache possiede la bellezza e la manifattura di "Ozzmosis".
Insomma, è secondo me (e qui forse aizzerò un po' di polemica...) il classico disco che ti devi aspettare da un grande del passato (cantante o gruppo che sia) nell'era moderna, dominata da altri generi, in cui sembra che il buon vecchio metal si sia un po' spento.
Detto questo concludo dicendo che non mi aspetto certo che Ozzy sforni chissaché, gli anni sono passati e i tempi cambiano, però cavolo, neanche un disco che dopo qualche giorno ti annoi ad ascoltarlo e resta lì solo a fare numero in mezzo alla tua collezione. Voto 3, perché 2,5 non posso metterlo.

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