Un disco di David Grubbs è sempre l'occasione giusta per un viaggio verso nuove frontiere della musica sperimentale.
#zot2017
David Grubbs - Creep Mission (Drag City Records, September 22, 2017)
Chiaramente vale sempre la pena di recuperare e ascoltare ogni nuovo disco di David Grubbs, artista con alle spalle una storia gigantesca ma che praticamente continua a sfornare nuovi lavori e in cui continua a dimostrare la sua grande inventiva e le sue capacità tecniche e sperimentare nella doppia direzione della tradizione del primitivismo USA e del suo grande maestro John Fahey e del minimalismo di John Cage. "Creep Mission" è uno dei lavori migliori abbia pubblicato negli ultimi tempi e per il quale ha arruolato una serie di collaboratori (gli stessi che nell'album "Prismrose") come il batterista Eli Keszler e il trombettista Nate Wooley e uno sperimentatore nel campo dell'elettronica come Jan St. Werner. Il disco è un'opera in bilico tra primitivismo e sperimentazione. "Slylight", "Creep Mission", "Jack Dracula" e "The C In Certain" sono tre composizioni in cui Grubbs costruisce spettacolari arpeggi di chitarra creando suggestioni sonore accompagnate che creando vibrazioni prolungate nello spazio tra sfumature drone e eco blues nello stile di Ry Cooder. "Return Of The Creep" amplifica ancora di più l'effetto del suono della chitarra che crea onde sonore distorte aperte e sovrapposte a arpeggi minimalisti. In altre tracce il suono della chitarra di Grubbs viene immerso dentro sonorità ("The Bonapartes of Baltimore") e accompagna vibrazioni sonore sintetiche sperimentali ("Jeremiadaic"). Il leit-motiv dell'album sono proprio queste sovrapposizioni e stratificazioni sonore combinate ogni volta in un modo diverso ma sempre con grande stile e eleganza.
Creep Mission | David Grubbs
#avantgarde #primitivism #davidgrubbs
#zot2017
David Grubbs - Creep Mission (Drag City Records, September 22, 2017)
Chiaramente vale sempre la pena di recuperare e ascoltare ogni nuovo disco di David Grubbs, artista con alle spalle una storia gigantesca ma che praticamente continua a sfornare nuovi lavori e in cui continua a dimostrare la sua grande inventiva e le sue capacità tecniche e sperimentare nella doppia direzione della tradizione del primitivismo USA e del suo grande maestro John Fahey e del minimalismo di John Cage. "Creep Mission" è uno dei lavori migliori abbia pubblicato negli ultimi tempi e per il quale ha arruolato una serie di collaboratori (gli stessi che nell'album "Prismrose") come il batterista Eli Keszler e il trombettista Nate Wooley e uno sperimentatore nel campo dell'elettronica come Jan St. Werner. Il disco è un'opera in bilico tra primitivismo e sperimentazione. "Slylight", "Creep Mission", "Jack Dracula" e "The C In Certain" sono tre composizioni in cui Grubbs costruisce spettacolari arpeggi di chitarra creando suggestioni sonore accompagnate che creando vibrazioni prolungate nello spazio tra sfumature drone e eco blues nello stile di Ry Cooder. "Return Of The Creep" amplifica ancora di più l'effetto del suono della chitarra che crea onde sonore distorte aperte e sovrapposte a arpeggi minimalisti. In altre tracce il suono della chitarra di Grubbs viene immerso dentro sonorità ("The Bonapartes of Baltimore") e accompagna vibrazioni sonore sintetiche sperimentali ("Jeremiadaic"). Il leit-motiv dell'album sono proprio queste sovrapposizioni e stratificazioni sonore combinate ogni volta in un modo diverso ma sempre con grande stile e eleganza.
Creep Mission | David Grubbs
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