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10 storie di donne. (3) Hazel Scott per @[Taddi] Hazel SCOTT " A Foggy Day " !!!
Nonna Margaret si è appena appisolata quando viene svegliata dalle note di un pianoforte. “Sarà un’allieva di Alma” pensa. Sua figlia Alma è una buona pianista classica ed un’apprezzata insegnante, lì a Trinidad e Tobago nei primi anni ’20. Si alza per accogliere l’allieva e quasi gli viene un colpo: quella che sta suonando al piano è la sua nipotina Hazel.
Hazel ha due anni e mezzo.
Frank Damrosch è nel suo ufficio. E’ il fondatore della prestigiosa Jilliard School di New York ed è molto indaffarato. Ma viene distratto da qualcuno che sta suonando il “Preludio in do diesis minore” di Rachmaninoff. Il pianista sta rielaborando e trasformando alcuni passaggi del brano! Damrosch decide di farlo smettere subito, ma incontra lo sguardo esterrefatto di Paul Wagner, il suo direttore delle audizioni: quella che suona è una bambina di 8 anni, le sue mani sono troppo piccole e lei sta riadattando il brano alle sue possibilità, mentre lo suona. Quella bambina non è solo un piccolo prodigio, un talento naturale. Quella bambina è un genio.
Hazel sarà la prima allieva ad essere ammessa alla Jillard School prima di aver compiuto 16 anni.
Marcus Mosiah Garvey, sta parlando ai membri della sua UNIA, alla Liberty Hall, come tutte le settimane. Non si avvede, tra le uniformi nere delle infermiere della Black Cross Nurses e gli uomini Universal African Legion, di una ragazzina di neanche tredici anni che, stretta a suo padre lo ascolta commossa.
“Sono un uomo, esigo le opportunità e il trattamento di uomo”. Parole che si stamperanno nella mente della piccola Hazel.
Count Basie e la sua orchestra sono l’attrazione del Roseland Ballroom. La sua amica Alma Scott, che nel frattempo è diventata un’apprezzata jazzista ed amica dei nomi più belli di Harlem, gli ha chiesto di far debuttare sua figlia Hazel. Count non si preoccupa del fatto che quella ragazzina non ha nemmeno 15 anni, e fa bene.
E’ l’inizio di una carriera strepitosa.
Barney Josephson è un ebreo di origini lettoni che ha aperto il Cafè Society, giù al Greenwich Village, nel ’38. “Il posto sbagliato per le persone giuste”, l’unico posto dove il colore della pelle davvero non contava nulla. Ha deciso di far suonare quella bellissima ragazza nera di cui Billie Holliday le parla in continuazione. Billie ha solo cinque anni più di Hazel e si considera una sua sorella maggiore. Barney e Billie ascoltano in silenzio e Barney capisce che ha fatto bene a dare ascolto a “Lady Day”.
Hazel diventerà la stella più luminosa del suo locale.
I membri della HCUA, la commissione per le attività antiamericane presieduta da quell’ubriacone del senatore McCarthy, sono dei poveri imbecilli impettiti inconsapevoli del giudizio che di loro avrà la Storia. Davanti a loro siede una donna bella e coraggiosa che vale infinitamente più di loro. Hazel è una stella: anche il cinema le ha aperto le porte oltre a Broadway e sta per essere la prima
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