E infatti così fila via per anni, fino a quando un giapponese che non aveva niente di meglio da fare, scrive: "Quali compositori contemporanei LGBTQ conoscete?".
Ed ecco che la pagina incancrenita si anima con un war flame che neanche in una dark web di trapper spacciatori che si danno i puntelli per spararsi.
Il nipponico viene travolto dalla fiumana indignata, tacciato di voler fare liste di proscrizione mentre i non indignati vengono tacciati di omofobia omertosa; altri la buttano sul sarcasmo chiedendo una lista dei compositori ipocriti e giù ancora di indignazione (io avevo risposto Steve Reich e Luigi Nono: per me la domanda trollante aveva anche un suo perché). In tanti lasciano la pagina - neanche a dirlo - indignati. Del giapponese nessuna notizia: credo abbia rispolverato l'antica pratica dell'harakiri. Probabilmente doveva fare una tesina, scrivere un saggio, farsi un'idea per dimostrare quanti artisti gay abbiano lasciato il segno nella storia della musica. Nessuna malizia, nessun numero seriale da tatuare, ma niente. Questa è una società fasulla e benaltrista che sente di proteggere così, puntando il dito come un mitra e mettendo la foto rainbow sul profilo social durante il pride. Conosco tante persone con la foto profilo "ama chi ti pare" che seduti al pub hanno detto del tizio che passava "questo secondo me è frocio". Uh, quanti ne conosco. Dovrei fidarmi o sentirmi imbarazzato per non aver partecipato al processo di indignazione collettiva? Questa gente che l'empatia manco sa dove sta di casa, esattamente, cosa mi deve insegnare?
Henry Purcell - Music for the Funeral of Queen Mary - March
DeRango ™: 13,17 Capish
Carico i commenti... con calma