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«L’apparecchio che veniva chiamato teleschermo [consisteva in] una palla di metallo oblunga, simile a uno specchio opaco, che faceva parte della superficie della parente: [lo] si poteva bensì abbassare ma non mai annullare del tutto […]. Il teleschermo riceveva e trasmetteva simultaneamente. Qualsiasi suono che W. avesse prodotto, al di sopra d’un sommesso bisbiglio, sarebbe stato colto: per tutto il tempo, inoltre, in cui egli fosse rimasto nel campo visivo comandato dalla placca di metallo, avrebbe potuto essere, oltre che udito, anche veduto […]. Si doveva vivere (o meglio si viveva, per un’abitudine che era diventata, infine, istinto) tenendo presente che qualsiasi suono sarebbe stato udito e che, a meno di essere al buio, ogni movimento sarebbe stato visto»
(G. Orwell, 1984, Mondadori, Milano, 1976, pp. 26 e 27).
  • rossana roma
    22 set 20
    Quando sei nato non puoi piu' nasconderti. Mi è venuta cosi'...
     
  • Raskolnikov1789
    22 set 20
    E anche questo è vero, ma dipende da chi/come/quando/perché controlla
     
    • rossana roma
      22 set 20
      Gia' fatto per me è tutto a posto. Qualcosa mi fa intuire che non sarai daccordo ma è tutta questione da che punto si guardano le cose.
    • rossana roma
      22 set 20
      Non avrei nessun problema nemmeno a mettermi un microcip anzi.. sono maledettamente alla ricerca del lato positivo di ogni cosa. Incurabile.
    • Raskolnikov1789
      22 set 20
      Effettivamente la prospettiva non mi aggrada! Io sono uno scettico, soprattutto nei confronti dei pubblici poteri. Ad esempio, con tutte le cautele del caso, la citazione di Orwell mi ha ricordato un recentissimo strumento di indagine, il Trojan horse, che qualche brutto pensiero fa sorgere. Apprezzo, comunque, la tua ricerca =)

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