11°: CICLI E TRICICLI
Nell'89 Ivan aveva ritrovato la grinta che era andata persa negli anni 80 e la voglia di sperimentare era tanta. Il risultato di questo nuovo ciclo è (scusate per il gioco di parole) Cicli e tricicli, un album ispiritato ma pieno di difetti. Innanzitutto è un disco molto più cauto del normale, composto principalmente da ballate e questo è un po' un peccato, perchè l'eccessiva pacatezza di alcuni brani non sempre attira l'attenzione e può capitare che l'ascolto sommario risulti pesante per l'ascoltatore. L'altro difetto sono proprio gli arrangiamenti che in certi pezzi risultano troppo invadenti, rovinando anche dei testi di una certa importanza (citerei Un'ora, con quel sax prorompente a fare capolino ogni tanto che rovina un po' l'atmosfera tragica del pezzo). Ciò nonostante, Ivan riesce comunque a piazzare un poker di bei brani in cui spiccano la tragicomica Io mi annoio, l'introspettiva Bambino antico ma soprattutto Kryptonite, un brano dark di stampo tipico di Ivan il cui arrangiamento è composto alla perfezione. Però questi tre brani non bastano a salvare l'intero lavoro, che con pezzi come Soltanto fumo e Emily rischiano seriamente di risultare piatti e noiosi portando l'ascoltatore a fermare l'ascolto prima della fine del disco.
Alla fine Cicli e tricicli non si può considerare un brutto album, ma rispetto ad altri suoi album risulta molto stucchevole e musicalmente meno brillante, anzi risultando mediocre in certi punti.
La gemma: Kryptonite
Nell'89 Ivan aveva ritrovato la grinta che era andata persa negli anni 80 e la voglia di sperimentare era tanta. Il risultato di questo nuovo ciclo è (scusate per il gioco di parole) Cicli e tricicli, un album ispiritato ma pieno di difetti. Innanzitutto è un disco molto più cauto del normale, composto principalmente da ballate e questo è un po' un peccato, perchè l'eccessiva pacatezza di alcuni brani non sempre attira l'attenzione e può capitare che l'ascolto sommario risulti pesante per l'ascoltatore. L'altro difetto sono proprio gli arrangiamenti che in certi pezzi risultano troppo invadenti, rovinando anche dei testi di una certa importanza (citerei Un'ora, con quel sax prorompente a fare capolino ogni tanto che rovina un po' l'atmosfera tragica del pezzo). Ciò nonostante, Ivan riesce comunque a piazzare un poker di bei brani in cui spiccano la tragicomica Io mi annoio, l'introspettiva Bambino antico ma soprattutto Kryptonite, un brano dark di stampo tipico di Ivan il cui arrangiamento è composto alla perfezione. Però questi tre brani non bastano a salvare l'intero lavoro, che con pezzi come Soltanto fumo e Emily rischiano seriamente di risultare piatti e noiosi portando l'ascoltatore a fermare l'ascolto prima della fine del disco.
Alla fine Cicli e tricicli non si può considerare un brutto album, ma rispetto ad altri suoi album risulta molto stucchevole e musicalmente meno brillante, anzi risultando mediocre in certi punti.
La gemma: Kryptonite
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