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Estratto da “Dark Star” di J. Carpenter (e scusate se è poco).

Doolittle: ”Talby, mi sembra di essere attratto dal pianeta. Ci sto andando dritto”.
Talby: ”Quando toccherà l'atmosfera, comincerà a bruciare”.
Doolittle: “Che magnifico modo di morire. Come una stella cadente”.
Talby: “Sono d'accordo...Tenente, anch'io sono attratto da qualcosa, è a circa un'astrolega, non dovrebbe avere molta massa. Ehi! Mi pare che siano degli asteroidi”.
Doolittle “Ah! Si?”.
Talby: “Dovrebbero essere gli asteroidi della Fenice”.
Doolittle: “Sul serio?”.
Talby: “Si, è lei, è la Fenice. Tenente?”.
Doolittle: “Si!”.
Talby: “Sento che mi attirano sempre più, sto accelerando, tra poco il segnale si indebolirà e sparirà del tutto. Voglio dirti che mi piacevi Doolittle”.
Doolitte: “Anche tu mi eri simpatico Talby. Ehi! I rottami dell'astronave, mi stanno venendo addosso!“.
Talby: “Doolittle mi stanno prendendo, non posso più muovermi. Ora faccio parte della Fenice. È incredibile, andrò in giro per l'Universo, per sempre, non mi dissolverò nel nulla. Anche la mia è una bella morte. Addio, e per sempre addio, se ci rincontreremo certo sorrideremo”.
Doolittle; “Ehi! Talby, ho preso un rottame. Vedrai che questa volta ce la faccio...”.

Ovvero: SpaceSurf nell'atmosfera di un pianeta.

The End of Dark Star
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