
Picazzo, il pittore pazzo!
[a.k.a. l'uomo che dipingeva la musica ascoltando i dipinti] [04 di 40]
Anteprima
I mangiatori di ricotta - Vincenzo Campi (1585 circa)
"I mangiatori di ricotta" è un dipinto olio su tela del 1585 circa di Vincenzo Campi. Il pittore vive nella «piccola Anversa» d’Italia (Longhi), la Cremona del Cinquecento. La città lombarda, infatti, sente in modo particolare l’influenza culturale delle Fiandre: entrambe le terre sono accomunate dal dominio austriaco e questo contribuisce a renderle “sorelle”. Molti pittori del Nord Europa, quindi, scendono nei territori farnesiani per riscoprire le radici della pittura italiana e per favorire scambi artistici: uno di questi “turisti” pittorici, Joachim Beuckelaer, nato nell’Anversa “del nord”, dipinge soggetti popolari e naturalistici che influenzeranno intensamente il Campi. Dall’arte fiamminga, difatti, Campi apprenderà l’amore per il grottesco e la sensualità e comincerà a privilegiare la pittura di genere.
I mangiatori di Ricotta è un inno al piacere e alla vita che Campi compone all’incirca nel 1580. Come I mangiatori di patate di Van Gogh, anche queste quattro persone di estrazione popolare sono attratte dal cibo a tal punto da venerarlo. Le loro espressioni, i loro sguardi, però, sono colmi di un desiderio che scavalca il cibo e diventa altro. Quei loro sguardi smaliziati, quelle bocche socchiuse, come in attesa, quei sorrisi ammiccanti ci parlano d’altro, non più della ricotta. E’ il piacere che li riunisce intorno a quel cibo così semplice, ed è ancora la sensualità a traboccare dalla donna sulla destra nell’atto di offrire i propri seni ai commensali, proprio come se fossero cibi. In questa maniera, ancora una volta dai tempi della mela di Eva, il cibo e il sesso si sfiorano e si confondono. Ma Vincenzo Campi non è sicuramente il primo ad accorgersene, né tantomeno l’ultimo. Qualche decennio più tardi, infatti, sarà Caravaggio a dipingere la stessa bocca socchiusa sul cibo col suo "Fanciullo con canestro di frutta".
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