Lucio Battisti - C. S. A. R. - 1992 - Full album giochino del martedì: i vostri CINQUE ALBUM preferiti del Batt.
I miei:
1. Il mio canto libero.
Il primo grande classico di Battisti, orecchiabile, orchestrale, poetico, idilliaco, per tutti. Terribilmente artistico come le belle arie operistiche (Vento nel vento).
2. Anima latina.
La sublimazione di quello che aveva già iniziato con Il nostro caro angelo. Mogol non scriverà mai testi migliori di questi. World music, prog, ritmi latini, influssi psichedelici, tempi che cambiano, tanta atmosfera. Arte.
3. Cosa succederà alla ragazza.
L’apice della formula Battisti-Panella con la musica che deve adattarsi ai testi. Coeso e coerente dall’inizio alla fine. Influenze di ogni tipo, tra cui house, rap e new wave. Però il rinoceronte.
4. Don Giovanni.
Il punto di incontro tra antico e nuovo. Qui Battisti riesce a dare lo spessore che non era riuscito a dare al comunque coraggioso E già. Il migliore e l’unico degli album “gialli”.
5. Emozioni.
La raccolta del meglio del primo Battisti, quello che tentava di farsi strada tra i vari Modugno, Gino Paoli, musica beat in genere. E qui dentro c’è forse la canzone più bella della musica italiana, quella che dà il titolo al disco.
E ora fate vobis.
I miei:
1. Il mio canto libero.
Il primo grande classico di Battisti, orecchiabile, orchestrale, poetico, idilliaco, per tutti. Terribilmente artistico come le belle arie operistiche (Vento nel vento).
2. Anima latina.
La sublimazione di quello che aveva già iniziato con Il nostro caro angelo. Mogol non scriverà mai testi migliori di questi. World music, prog, ritmi latini, influssi psichedelici, tempi che cambiano, tanta atmosfera. Arte.
3. Cosa succederà alla ragazza.
L’apice della formula Battisti-Panella con la musica che deve adattarsi ai testi. Coeso e coerente dall’inizio alla fine. Influenze di ogni tipo, tra cui house, rap e new wave. Però il rinoceronte.
4. Don Giovanni.
Il punto di incontro tra antico e nuovo. Qui Battisti riesce a dare lo spessore che non era riuscito a dare al comunque coraggioso E già. Il migliore e l’unico degli album “gialli”.
5. Emozioni.
La raccolta del meglio del primo Battisti, quello che tentava di farsi strada tra i vari Modugno, Gino Paoli, musica beat in genere. E qui dentro c’è forse la canzone più bella della musica italiana, quella che dà il titolo al disco.
E ora fate vobis.
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