L'Assolo più difficile di David Gilmour
Chi non è chitarraio salti.
Chi non pensa che "Animals" sia l'ultimo, vero disco dei Pink Floyd soprassieda.
Chi trova che questa lezione sia noiosa non ha voglia di capire.
Sì, perché qui non è questione di chi è più bravo o meno (a un concerto di Jeff Beck - il più grande dopo Jimi - Gilmour con Jimmy Page ha detto: questo non lo vedo nemmeno) ma di capire cosa si può fare con una pentatonica.
Che è una scala d'una semplicità disarmante: perfino voi, se vi dessi un paio di lezioni, sareste in grado di suonarla.
Ma no.
Sono un cazzo di cinque note, per questo si chiama "pentatonica".
Le altre due che mancano, però, fanno il Blues.
Si tratta della settima minore e della quarta, che nel Jazz diventa tedicesima.
Davidino è pulitissimo, quasi didascalico: un perfezionista del "bending", cioè tirare una corda verso l'alto suonandola una sola volta, ma non è quello che lo fa grande; è il "sapore" che dà alle sue corde.
Si chiama "sinestesia", figura retorica che viene a significare la commistione tra più sensi.
Tipo "un colore caldo", per voi illetterati.
Chi non è chitarraio salti.
Chi non pensa che "Animals" sia l'ultimo, vero disco dei Pink Floyd soprassieda.
Chi trova che questa lezione sia noiosa non ha voglia di capire.
Sì, perché qui non è questione di chi è più bravo o meno (a un concerto di Jeff Beck - il più grande dopo Jimi - Gilmour con Jimmy Page ha detto: questo non lo vedo nemmeno) ma di capire cosa si può fare con una pentatonica.
Che è una scala d'una semplicità disarmante: perfino voi, se vi dessi un paio di lezioni, sareste in grado di suonarla.
Ma no.
Sono un cazzo di cinque note, per questo si chiama "pentatonica".
Le altre due che mancano, però, fanno il Blues.
Si tratta della settima minore e della quarta, che nel Jazz diventa tedicesima.
Davidino è pulitissimo, quasi didascalico: un perfezionista del "bending", cioè tirare una corda verso l'alto suonandola una sola volta, ma non è quello che lo fa grande; è il "sapore" che dà alle sue corde.
Si chiama "sinestesia", figura retorica che viene a significare la commistione tra più sensi.
Tipo "un colore caldo", per voi illetterati.
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