mi hai tormentato come la luna. Sapevo che eri legato a vecchie leggi di sofferenza e oscurità. Ho paura della saggezza dello storpio. Un paio di stampelle, una zoppia grottesca possono rovinare una passeggiata che inizio con un abito nuovo, sbarbato, fischiettando. Ti invidiavo la certezza che non saresti valsa niente. Bramavo la magia degli abiti strappati. Ero geloso dei terrori che costruivo per te, ma non potevo tremare di fronte a me stesso. Non sono mai stato abbastanza ubriaco, mai abbastanza povero, mai abbastanza ricco. Tutto questo fa male, forse fa abbastanza male. Mi fa venire voglia di gridare conforto. Mi fa allungare le mani orizzontalmente. Sì, desidero ardentemente essere Presidente della nuova Repubblica. Amo sentire gli adolescenti armati cantare il mio nome fuori dai cancelli dell'ospedale. Lunga vita alla Rivoluzione! Lasciatemi essere Presidente per i miei ultimi trenta giorni.
LC.
LC.
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