Operazione commerciale della Sony che risulta avere un buon successo. Anno 2003.  Novità assoluta per il mercato occidentale, specie in Italia dove in quel periodo anche la pubblicità è invasa da balletti e sonorità indiane (fiat, coca cola e prodotti per la pulizia della casa).

Va detto che l'artista, tale Panjab Mc, già attivo in ambienti alternative da diversi anni, vive in territorio britannico e subisce dunque a sua volta influenze musicali occidentali, house, rap, industrial. Il suo è un brano nato già nel 1998, connubio di suoni anglo-bhangra, ma esplode sul mercato europeo soltanto alcuni anni dopo, quando, cavalcando il trend del momento,  la Sony attua una scelta vincente; promuovendo a tappeto e spingendo il singolo "Mundian To Bach Ke "(badare ai ragazzi), quasi ossessionante, ottiene i risultati sperati. Dapprima sfonda in Germania, indugia in Francia e Spagna, decolla infine in Italia debitamente adattata al sound pop-dancereccio-discotecaro.

Le modifiche per il nostro mercato non snaturano particolarmente la versione originale. La parte vocale del pezzo è decisamente ripetitiva, ma efficace. Il successo si trascina per mesi nelle radio, al cinema (in un pecoreccio film della serie natalizia alla Boldi-De Sica "Natale in India", tanto per cavalcare la moda del momento) e finisce inevitabilmente trasformato in suoneria per telefonino. Ma il pezzo ha una sua dignità, ed è un corretto e moderato avvicinamento alle melodie orientali-punjab, filtrate dal sound beat locale (euro-dance) e non passa inosservato nemmeno al vecchio lupo Pippo Baudo, che invita l'ormai celeberrimo Mc ad esibirsi sul palco dell'Ariston (edizione 2003). Conclusione: motivetto di culto onnipresente.

Panjab Mc nasce dal nulla, sgomita con mezzi poverissimi, diviene stella e torna nel nulla. Come una qualsiasi tendenza musicale evapora e lascia segni che sbiadiscono col tempo. E potete giurarci, non tornerà più.

Elenco e tracce

01   Mundian To Bach Ke (radio mix) (03:22)

02   Mundian To Bach Ke (Banks & Sullivan Oldskool mix) (04:02)

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