Paolo Frescura non cantava, raccontava.

Particolarissimo personaggio, cantautore rimasto eternamente nell' anonimato ma senza dubbio superiore alle masse di suoi 'simili', non sbucò dal nulla. Nacque a Roma da genitori Napoletani, nipote di un grande capocomico partenopeo e di collaboratori di grandi commediografi, e figlio di attori di teatro. Una carriera breve ma intensa, con picchi di successo nella metà degli anni 70 e il culmine nel 1990, anno del suo ritiro dal mondo della musica. Cantautore poliedrico e spiritoso (da notare lo spirito che lo contraddistingueva nel video live), scriveva per se e per gli altri. Brani belli, piacevoli e di una dolcezza disumana i suoi biglietti da visita, che lo resero a dire dello scrittore tra i piu grandi della sua epoca nel suo genere. Consigliatomi dal tizio con l'anguria in testa, ancora oggi mi chiedo come e perchè non lo conoscessi gia. Eppure era li, in attesa di qualcuno che lo ascoltasse, che gli desse attenzione. Cosa che ho puntualmente fatto, vorresti dire di no ad un tizio con l'anguria in testa?

Come gia detto, Frescura non cantava. Raccontava. Perchè? Basta ascoltarlo, leggere i suoi testi e udire la sua voce, cosi lenta e leggera, per entrare in un vero e proprio racconto a colori. L'epoca e il genere, si sa, esigeva la canzone d'amore, in cui il nostro si è contraddistinto nel tempo grazie a brani che sono quasi un 'must' del genere, cosi come lo è anche l'album in questione. Incompreso al massimo dalle case discografiche, durò circa 8 anni. Non mancarono le varie partecipazioni ai Festival, tra le quali ricordo quella del 1975 al Festival Bar col brano 'Due Anelli', di cui è reperibile una stupenda interpretazione live sul web. Non scriveva solo per se, dicevamo. Importanti le sue collaborazioni con altri artisti dell' epoca, di cui impossibile non ricordare una delle sue canzoni piu belle, 'Ti fa bella l'amore' (presente nell' album) per Nicola di Bari (che la incise successivamente anche in spagnolo), e le varie cooperazioni con Gianni Morandi e Mina ('Dopo un grande amore' che però non fu mai pubblicata).

Era il 1975 quando avvenne il suo esordio discografico. Il titolo, cosi come la sua canzone piu celebre, è 'Bella Dentro'. Mettiamo le carte in tavola. Questo piu che un album sembra un Greatest Hits. Se questo genere musicale fosse universalmente riconosciuto, questo disco sarebbe il 'Kind of Blue' della canzone leggera Italiana. Ogni canzone emana dolcezza e malinconia da tutti i pori. Mai un brano banale, mai un riempitivo, ognuna di questi pezzi andrebbero studiati passo passo dagli apprendisti musicisti pop italiani e non odierni. Ogni brano un racconto, come dicevo. Frescura è eccezionale nel riuscire a farti immaginare cio che canta quasi come se fossi tu il protagonista della storia. Dote non comune ai suoi colleghi, di cui si distaccava per fantasia compositiva e raffinatezza. Una sezione apparte meriterebbe la sola 'Bella Dentro', una delle canzoni piu belle del panorama Italiano dell' epoca in ambito leggero, sostenuta da un pianoforte prima e da una chitarra acustica poi (Quanto baciavi a labbra socchiuse/ E dovevi alzarti in punta di piedi/ Poggiavo il capo ed ero felice/ Di accarezzarti le lunghe ciglia). E capisco, che sei bella dentro tu. Cosi recita Frescura, regalandoci una canzone che dire emozionante è poco. Un amore indubbiamente contraddistinto da una notevole differneza di età tra lui e lei, raccontato in un' epoca in cui era cosi facile innamorarsi. La semplicità adolescienziale e i primi amori raccontati magistralmente attraverso gli occhi del cantautore, che vede nella ragazza, vista quasi come una bambina, il germoglio della dolcezza tanto giovane quanto indifesa. Consigliata a tutti.

Perdonatemi se mi dilungo in un track by track che in genere reputo sterile e fine a se stesso, ma questa volta mi viene complicato evitarlo. 'Ma Tu' , sostenuta da uno splendido arpeggio di chitarra, mette in evidenza piu di tutte la delicatezza della voce di Paolo. Bellissimo insieme di metafore aventi come protagonista una donna, paragonata alle bellezze della natura (Un albero di mandorle, una corsa in mezzo agli alberi, l'arpa magica degli angeli, la mia calda gioventù), il tutto narrato attraverso il concetto della fugacità del tempo, piu volte evidenziata dal cantautore. Uscita anche come seconda faccia del singolo 'Bella Dentro' ecco 'Non andartene via stasera'. I toni si innalzano leggermente, brano piu vivace dei precedenti. La chiave di Frescura è ancora quella: il racconto. Stavolta si tratta di un litigio e della voglia di entrambi di riconciliarsi attraverso semplici e significativi gesti, bellissima (Non andartene via stasera [...] Stringi la mia mano, e tutto è gia passato). I capolavori non finiscono affatto qui. 'Sei Bella', titolo apparentemente banale, ma brano eccezionale. Ancora pianoforte e chitarra a sorreggere il pezzo, una splendida reminescenza dei tempi andati con una ragazza del passato, il tutto in chiave puramente adolescenziale, culminante con una frase che porta irrimediabilmente alla realtà: 'Oggi io sono un uomo che ha paura'. Brano da paura. Dopo 'Frammenti di un amore' (bella ma trascurabile, quasi fastidiose le voci femminili in sottofondo), 'Ma allora è amore', canzone che ci mette un po a incanalarsi nei binari giusti ma che sfocia in un meraviglioso ritornello (Ma allora è amore/ Questa voglia di gridare il tuo nome contro il vento, dimenticare il mondo). Tema principale, il germogliare di un amore, raccontata attraverso l'incredulità del protagonista. Da rimanere senza parole la successiva 'Felicità', in cui Frescura descrive il soggetto del titolo di cui fa parte irrimediabilmente anche l'amata, raccontata attraverso similitudini tra quest ultima ed elementi della natura. Breve ma intensa. 'Le Scarpe di Tela', l'unico brano che non mi convince affatto (bisognava farlo un brano anti-Frescura) e la piacevolissima 'Lo so che mi vuoi', sorretta da chitarra acustica e cantata ancora sottoforma di racconto. Ma merita tanto e tantissimo la conclusiva 'Ti fa bella l'amore', tra le piu belle e significative canzoni del repertorio del cantautore. Una delicata chitarra acustica sorregge il canto di Paolo, che narra come solo lui sa l'incontro con una ragazza con cui si è rotto, con l'imbarazzo e i soliti convenevoli. Ed ecco che entrano in gioco i ricordi (Quanto arrossivi ad ogni tentativo mio/ Quando indecisa sulla mia porta tu...Dicesti io sono qui), la nostalgia dei tempi passati e dei primi si, la voglia di ricominciare e la paura generale. Il brano, cosi come il disco, culmina in un bellissimo ed emozionante movimento di archi. Brano cantato si da Frescura, ma portato alla luce da Nicola di Bari, che non impreziosisce la canzone, che si addice molto di piu al timbro vocale di chi l'ha scritta e cantata per primo.

Frescura non si fermò qui. La sua striscia positiva durò ancora qualche anno grazie a brani come 'Tu cielo tu poesia' e 'Due anelli' portata anche al Festival Bar. Tante le canzoni in dialetto Napoletano, in onore alle sue origini partenopee. Il fenomeno Frescura durò poco, e finì presto. Inutile dire quanto poco sia riconosciuto oggi qualcuno che non aveva nulla da invidiare a Baglioni. Ma si sa, nella vita ci vuole anche fortuna. Rarissiamente si fa ancora vedere in giro, doveroso ricordare una sua breve partecipazione alla trasmissione 'I Migliori Anni' diretta da Carlo Conti, in cui appare in ottima salute e sempre con quella simpatia che lo aveva contraddistinto in passato. 'Bella Dentro', una vetta della musica leggera italiana, non solo per gli appassionati.

Carico i commenti... con calma