"L'amico di famiglia" è una riconferma del talento di questo splendido regista dopo il bellissimo "Le conseguenze dell'amore". Ho un unico rammarico, non aver mai visto uno dei suoi film al cinema. Immagino l'effetto che mi avrebbero fatto le sue evoluzioni, le magistrali sequenze e quella regia così forte e geniale sul grande schermo.

Il film ci regala un inizio spettacolare, ancora una volta Sorrentino si prende il suo tempo per svelare le pieghe della storia divertendosi a giocare con l'impaziente spettatore. Le agili pallavoliste al rallentatore, le luci e le ombre della città, i colori e le simmetrie sono la premessa per arrivare a lui, Geremia, quello che sembrerebbe un derelitto in una società di vincenti. E' invece lui quello che tiene tutti sul filo, un usuraio deforme pieno di ossessioni e vizi, un uomo solo, un ragno che prima o poi riesce a far impigliare tutti i deboli nella sua tela. Piano piano la sua apparente diversità, la sua solitudine finiscono per livellarsi allo stile di vita e alle miserie di tutti gli altri personaggi che a lui hanno finito per sottomettersi chiedendogli prestiti proprio per poter mantenere i loro vizi e le loro ossessioni. Alla fine è però lui, il diverso, il brutto ad uscire vincente dal film in quanto l'unico veramente umanizzato e vulnerabile disposto a mettersi in gioco fino in fondo e a perdere tutto.

Come nel precedente film "Le conseguenze dell'amore" anche questa volta a rompere gli argini, a far cadere gli equilibri di una vita apparentemente ordinata e abitudinaria è l'innamoramento per Rosalba null'altro che l'altra faccia della medaglia. Splendida la contrapposizione della sua bellezza e apparente purezza a Geremia. Non si impiega molto ad arrivare a capire che questa giovane e ambiziosa donna è uguale a lui ma senza il suo stile, senza la sua distorta saggezza. Dove Geremia ha una sua dignità nonostante il suo sporco lavoro Rosalba è vuota dentro, rappresenta il nulla con la bellezza come unico punto di forza. Sarà quell'unica forza che alla fine userà per compiere la sua vendetta ponendosi ancora più in basso del livello del brutto deforme.

La colonna sonora è come sempre ricercatissima e splendida. E' uno di noi Sorrentino, uno che ama la nostra musica. Se i Lali Puna la facevano da padrone ne "Le conseguenze dell'amore" non nego di aver avuto un tuffo al cuore sentendo i miei Notwist alla fine di questo splendido film.

 

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