Nel periodo prenatalizio dove ci si affretta ad essere tutti più buoni del solito si abbisognava di un tocco di magia...
Eccolo arrivare tramite le mani fatate di quell'omino dall'aspetto un po' orchesco che risponde al nome di Pascal Comelade.
"La mètode de rocanrol" è il titolo della sua nuova creatura dove le sue apparentemente semplici composizioni ci portano in altro mondo ed in un'altro tempo. Infatti eccolo lì che, come suo solito, saltapicchia da una melodia ad un'altra da uno strumento all'altro.
Autore di una discografia sterminata, è divenuto famoso (si fa per dire) per le sue cover di brani famosi del novecento suonate magistralmente con strumenti giocattolo, ed un disco in compagnia di PJ Harvey; eccolo qui presentarsi con un disco di composizioni personali.
Lui stesso non sa darsi una definizione del genere chiamandola semplicemente "musique" certo è che gli accordi in minore ed una certa aria di melanconia tipica della chanson francese e tradizionale bretone (alla Tiersen... và!) ha un certo sopravvento.... se proprio si vuole arrischiare una definizione.
Si, eccolo lì che suona un kazoo poi un campanello di bicicletta, poi un pianoforte classico... e sopra quello uno piccolo giallo di plastica, mente nella stanza si vedono trombette con lustrini (quelle di carnevale) e chitarrine non più lunghe di 30 cm in moplen con corde di metallo.
Uno che nella sua biografia inserisce sia la sua discografia che la partecipazione all'inaugurazione di strade dedicate a Marcel Duchamp. Uno che fonda i "Pascals" per reinterpretare le proprie composizioni. Collabora con Capossela in "Canzoni a Manovella" e, a volte, disegna le proprie copertine.

Questo è Pascal Comelade, catalano, musicista.

Uno che sa rendervi la vita migliore. Uno appasionato che ama e sa fare il suo lavoro.

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